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Agnello al Forno con Piselli

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Ingredienti

Regolare le porzioni
1,8kg Polpa d'agnello o coscia
500gr Piselli peso da già sgranati
2 Cipolla
1 ciuffetto Prezzemolo
3 Uova
100gr Pecorino grattugiato
100gr Pancetta 1 sol fetta
2 bicchieri Vino bianco secco
6 cucchiai Olio Evo
1/2 bicchiere aceto
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

25,5g
Proteine
271k
Calorie
18g
Grassi
1g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Agnello al Forno con Piselli

Agnello al Forno con Piselli

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Agnello al Forno con Piselli:
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere le cipolle affettate e far soffriggere mescolando.
Unire i pezzi di agnello, pepe, sale e far rosolare in ogni loro parte per 10 minuti rigirandoli di tanto in tanto.
Versare il vino bianco secco e far evaporare quasi completamente, a fiamma vivace, mescolare di tanto in tanto.
Trasferire il tutto in una teglia da forno e coprirla con alluminio per alimenti.
Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti.
Togliere la teglia dal forno, l’alluminio per alimenti, mettere la pancetta a dadini, i piselli sparsi per tutta la teglia, ed irrorare il tutto con le uova sbattute con il pecorino.
Rimettere in forno e continuare la cottura per altri 20 minuti.
Depositare ordinatamente il tutto su di un piatto di portata e spolverizzare con il prezzemolo tritato.

  • 60
  • Serves 6
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Agnello al Forno con Piselli

L’Agnello al Forno con Piselli è un secondo piatto rustico, saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per l’Agnello al Forno con Piselli disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

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Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Pulire, lavare, affettare le cipolle e tenere da parte.

Sgranare i piselli, lavarli sotto acqua corrente, scolarli e tenere da parte.

Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a dadini la pancetta e tenere da parte.

In una ciotola sbattere con i rebbi di una forchetta le uova con 1 pizzico di sale, il pecorino grattugiato e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina la polpa o coscia di agnello.

Tagliare la polpa o coscia di agnello a pezzi di circa 30gr ognuno, lavarli con acqua ed aceto, asciugarli con carta assorbente da cucina e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere le cipolle affettate e far soffriggere mescolando.

Unire i pezzi di agnello, pepe, sale e far rosolare in ogni loro parte per 10 minuti rigirandoli di tanto in tanto.

Versare il vino bianco secco e far evaporare quasi completamente, a fiamma vivace, mescolare di tanto in tanto.

Trasferire il tutto in una teglia da forno e coprirla con alluminio per alimenti.

Infornare a forno caldo a 180°C per 20 minuti.

Togliere la teglia dal forno, l’alluminio per alimenti, mettere la pancetta a dadini, i piselli sparsi per tutta la teglia, ed irrorare il tutto con le uova sbattute con il pecorino.

Rimettere in forno e continuare la cottura per altri 20 minuti.

Depositare ordinatamente il tutto su di un piatto di portata e spolverizzare con il prezzemolo tritato.

Servire in tavola su piatto di portata o ad ogni commensale su piatto individuale.

Nota

L’Agnello al Forno con Piselli è un piatto tipico della tradizione culinaria Barese che si è soliti consumare nelle festività pasquali.

L’agnello è l’esemplare della pecora con meno di un anno d’età. Nasce dopo un periodo di gestazione di circa cinque mesi, e dopo un parto che dura da una a tre ore. Di solito la pecora dà alla luce uno o due cuccioli per figliata. Nella storia dell’uomo, l’agnello ha assunto forti connotati simbolici e ha sempre rappresentato timidezza e mitezza. Nella religione cristiana viene spesso associato all’Agnus Dei (“Agnello di Dio”) e all’agnello Pasquale. Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l’uomo si affida spesso a cani pastore.

Il nome pecora (in latino pecus “bestiame di piccolo taglio” passato poi a identificare un singolo animale) è riservato all’adulto femmina, il maschio della specie è chiamato montone (o anche ariete), mentre il piccolo è denominato agnello fino a un anno di età. Gli agnelli vengono allevati principalmente per la carne, solo una parte viene infatti allevata per essere destinata alla riproduzione. È tradizione diffusa in molte zone d’Italia mangiare carne d’agnello nel giorno di Pasqua, l’agnello è del resto l ‘animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si affacciano sul Mediterraneo. La carne di pecora ha un sapore caratteristico, e dall’odore particolare, soprattutto se l’agnello è molto giovane e di media costituzione. Una delle regione dove è più utilizzata la carne di questa specie è l’Abruzzo, dove possiamo trovare la tradizionale pecora alla callara (o alla cottora) e i celeberrimi arrosticini anche se in realtà per preparare questi ultimi tradizionalmente veniva usato il cosiddetto “castrato”, ovvero il maschio che ha subito la castrazione. L’usanza di cucinare la carne di pecora è anche diffusa in un paese alle porte di Firenze, Campi Bisenzio qui viene preparata nella maggior parte dei casi in umido. In molte zone dell’Italia centrale l’agnello da latte, cioè con poco più di un mese di vita, da molti preferito per la carne tenera, è chiamato abbacchio.

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