Ingredients
- 250gr Farina 00
- 200gr Zucchero
- 2 Uova
- 2 Tuorli
- 1 limonesolo scorza
- 1 Arance
- 15gr Lievito di birra
- 50cl Olio Evo
- 1 noce Burro
- qb Granella di zucchero
- qb codette di zucchero colorate
Directions
Berlingozzo
Il Berlingozzo è un dolce della tradizione culinaria toscana, diffuso in modo particolare nel comune di Lamporecchio e nella provincia di Pistoia.
Per il Berlingozzo
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
il limone, grattugiarlo
e tenere da parte.
Spremere l’arancia nello spremiagrumi,
filtrarlo con il colino a trama fine
e tenere il succo da parte.
Con il colino fine setacciare la farina con il lievito
e tenere da parte.
In una ciotola capiente mettere i tuorli,
le uova, 150gr di zucchero
e montare il tutto con le fruste elettriche
fino ad ottenere un composto spumoso.
Aggiungere al composto la scorza di limone grattugiata,
l’olio evo a filo e continuare a montarlo con le fruste elettriche.
Aggiungere al composto la farina ed il lievito setacciati e mescolare,
con un cucchiaio di legno,
dal basso verso l’alto per non farlo smontare.
Ungere con il burro uno stampo da ciambella
a cerniera di 22 cm.
Versare dentro il composto riempiendo ogni sua parte
e pareggiandolo.
Cuocere a forno caldo a 180°C per 30 minuti.
In un pentolino mettere lo zucchero rimasto
ed il succo d’arancia.
Scaldare a fuoco basso,
mescolare fino ad ottenere uno sciroppo abbastanza liquido.
Sfornate il Berlingozzo
e lasciar raffreddare per 30 minuti.
Toglierlo con attenzione dallo stampo
e posarlo su di un piatto da portata.
Irrorare la superficie del Berlingozzo
con lo sciroppo d’arancia.
Guarnirlo con la granella di zucchero
e le codette colorate di zucchero.
Servire in tavola il Berlingozzo a fette completamente freddo,
ad ogni commensale su piattino da dessert individuale.
Nota
Viene spesso chiamato Berlingozzo di Lamporecchio, per distinguerlo da quello pistoiese e dalla variante dell’Alta Valle del Tevere (Umbria), dove si tiene una sagra del Berlingozzo a Pitigliano di San Giustino.
Il Berlingozzo viene tradizionalmente preparato nel periodo di Carnevale, precisamente il giorno di Giovedì Grasso. Il Giovedì grasso ed il Martedì Grasso costituiscono i punti cardini della festa, Era chiamato in zona “Berlingaccio”, dal nome di una maschera tipica.
Derivò anche il termine toscano berlingare, ovvero divertirsi e mangiare, proprio le attività tipiche carnascialesche.
Il Berlingozzo è adatto per la prima colazione, è anche indicato per gli allergici al lattosio, infatti non contiene nessun derivato del latte. Con gli stessi ingredienti del Berlingozzo si possono preparare i Brigidini al forno, altro dolce tipico toscano.
Il limone (Citrus limon) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il nome comune limone si può riferire tanto alla pianta quanto al suo frutto.
Secondo alcuni studi genetici, il limone è un antico ibrido, probabilmente tra il pomelo ed il cedro, ma da secoli è una specie autonoma, la quale si riproduce per innesto e talea. Il limone è un albero che raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono bianchi e violetti. La fioritura primaverile produce i frutti migliori, la cui raccolta dura poi tutto l’inverno, da Novembre ad Aprile o Maggio. La seconda fioritura, a volte forzata nelle piantagioni commerciali, avviene in Agosto e Settembre, i frutti si possono raccogliere da maggio in poi, subito dopo quelli invernali. In condizioni favorevoli, un albero adulto può dare da 600 a 800 frutti all’anno. In media, la buccia del limone può raggiungere il 40% del peso complessivo, un altro 3% è rappresentato dai semi. Pur trattandosi di una media il dato fa capire che il frutto non viene coltivato solo per il succo. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi si estraggono anche essenze e pectina. Dai semi si estrae l’olio e gli avanzi si impiegano nell’alimentazione animale.
Con la buccia del limone si produce un liquore, il Limoncello, nato in Campania e diffuso in tutto il mondo. La parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo che rappresenta fino al 50% del suo peso, contiene 50-80 grammi/litro di acido citrico, che conferisce il tipico sapore aspro e diversi altri acidi organici tra cui l’acido malico, l’acido ascorbico o Vitamina C 0,5 g/l). Il succo pastorizzato si mantiene senza conservanti per almeno un anno e viene usato come ingrediente di vari alimenti e bevande. Il succo concentrato viene invece sottoposto ad ulteriore lavorazione e consumato nell’industria conserviera. Dal succo del limone si produce la limonata, una bevanda a base di succo di limone, acqua e zucchero.
L’elevata concentrazione di vitamina C contenuta nel limone rende questo frutto di notevole importanza per la tutela della salute. Inoltre, l’alto contenuto di vitamina C nel limone è utile per combattere i sintomi dell’influenza.