Ingredienti
- 700gr Patate
- 2 Tuorli
- 2 Uova
- 200gr Fontina
- 150gr Prosciutto cotto
- 50gr Parmigiano Reggiano
- 20gr Burro
- 50gr Farina 00
- 1/2 litro olio arachidi
- qb Sale
Direzione
Bocconcini alla Valdostana
I Bocconcini alla Valdostana sono un antipasto gustoso e saporito ideale per iniziare un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet o per un aperitivo.
Per i Bocconcini alla Valdostana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le patate e tenere da parte.
In una fondina mettere le 2 uova e sbatterle con una forchetta
e tenere da parte.
In una fondina mettere la farina
e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare le patate per 20 minuti a fiamma moderata.
Scolarle, metterle in una ciotola, schiacciarle con i rebbi di una forchetta,
mettere la purea ottenuta in una pentola su fuoco moderato
e mescolare per far asciugare un po’ la purea.
Aggiungere il burro, il parmigiano e mescolare.
Unire i 2 tuorli, il sale, mescolare,
togliere dal fuoco far intiepidire
e mettere il composto ottenuto in frigorifero.
Sul piano di lavoro, unto con un po’ di olio,
versare la purea raffreddata e livellarla con una spatola bagnata
nell’acqua calda allo spessore di 1cm.
Realizzare, con il composto steso,
tanti triangoli di 4cm per lato
o con un coppapasta da 6cm di diametro dei cerchi.
Depositare sulla metà di ognuno un po’di fontina
e sull’altra metà un po’ di prosciutto cotto,
ricoprire con un triangolo o il cerchio preparato,
e così via fino alla fine degli ingredienti
in modo da ottenere tanti triangoli
o cerchi farciti.
Passare i triangoli o cerchi nelle uova sbattute
poi nella farina.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere i triangoli o cerchi,
friggerli in ogni loro parte,
girandoli ogni tanto
fino a doratura completa.
Prelevarli dalla padella con un mestolo forato
e disporli su carta assorbente da cucina
per far rilasciare l’olio in eccesso.
Depositarli ordinatamente
su piatto di portata e salarli.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata.
Nota
La Fontina DOP (in francese Fontine) è un formaggio (DOP) Valdostano, prodotto ad ogni mungitura e stagionato almeno 3 mesi. Fontina DOP.
Il Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina vigila sulla produzione della Fontina e provvede alla marchiatura delle forme conformi.
La Cooperativa Produttori Latte e Fontina è il maggior produttore di Fontina Dop, che raccoglie, stagiona e commercializza. Nel 1996 ha ottenuto dall’ Unione Europea la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Nel 2016 la Fontina è stata inserita nei 26 formaggi migliori al mondo dal Wall Street Journal.
Il nome Fontina pare origini da un alpeggio di produzione chiamato Fontin; altre versioni lo collegano al villaggio di Fontinaz. Ma il nome potrebbe derivare dal termine francese antico “fontis” o “fondis” a indicare la particolare capacità della pasta di questo formaggio di fondersi col calore.
La sua origine viene fatta risalire al 1270, sebbene la prima testimonianza iconografica risalga al XV secolo, in un affresco del Castello di Issogne.
La prima citazione della Fontina risale al 1477 nella Summa Lacticinorum del medico vercellese Pantaleone di Confienza, mentre la prima classificazione è del 1887 con “Le Fontine di Val d’Aosta” nell’annuario della Stazione Sperimentale del caseificio di Lodi.
Viene prodotta esclusivamente con latte intero crudo di bovine di razza valdostana (razze pezzate Valdostane rosse e Valdostana pezzata nera), alimentate prevalentemente con foraggio verde nel periodo estivo e con fieno locale nel resto dell’anno.
L’aspetto al taglio, può variare leggermente nel colore e nella leggera occhiatura, in base al produttore nonché alla stagione in cui è stato fabbricato; anche la salatura, poco accentuata, varia leggermente a seconda del produttore.
Le forme che non superano il controllo di idoneità al marchio Fontina, sono immesse al commercio come formaggio valdostano.
A stagionatura ultimata, dopo una serie di severi controlli, il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina procede alla marchiatura: le forme contrassegnate con il marchio sono garantite per autenticità e qualità.
L’unica zona di produzione di questo formaggio è la Valle d’Aosta.
È consigliato un vino rosso leggero e delicato per fare risaltare il gusto del formaggio.
Tradizionalmente sono gli “arpian” (i pastori degli alpeggi) a preparare la fontina nelle baite.
Ciò che resta del siero del latte usato per fare la fontina veniva e viene tuttora riscaldato sul fuoco per far affiorare sulla superficie la brossa, ossia la schiuma bianca prelevata man mano che si forma con un mestolo piatto e largo per condire, fredda o calda, la polenta.