Ingredients
- 60gr Pistacchi
- 2 Uova
- 50gr Zucchero
- 150ml Panna fresca
- 1 goccio Essenza di vaniglia
Directions
Bomba al Pistacchio
La Bomba al Pistacchio è senza dubbio uno dei grandi classici tra i gusti di gelateria. La Bomba al Pistacchio è per veri intenditori, la sua cremosità ed il sapore intenso lo rendono unico.
La Bomba al Pistacchio è un prodotto naturale,
un classico golosissimo ed irresistibile.
Per la Bomba al Pistacchio
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una pentola con acqua bollente,
tuffare i pistacchi per 1 minuto.
Scolarli ed eliminare la pellicina.
Pestare i pistacchi utilizzando un mortaio
o tritarli e schiacciarli tra 2 fogli di carta da forno
con un mattarello e tenere da parte.
In 2 ciotole separare gli albumi dai tuorli.
Montare i tuorli con lo zucchero
fino ad ottenere una spuma di colore chiaro.
Aggiungere i pistacchi tritati
ed 1 solo goccio di essenza di vaniglia.
Montare la panna e tenere da parte.
Montare gli albumi a neve.
Unire agli albumi,
la panna montata ed i tuorli montati con i pistacchi,
mescolare delicatamente dal basso verso l’alto con un cucchiaio.
Versare il tutto in uno stampo da plum cake o altro stampo,
rivestito da carta da forno e mettere in freezer per almeno 3 ore.
Servire in tavola ad ogni commensale
su piattino da dessert individuale 2 fette di bomba al pistacchio.
Nota
La Bomba al Pistacchio è senza dubbio uno dei grandi classici tra i gusti di gelateria.
Per veri intenditori, la sua cremosità ed il sapore intenso lo rendono unico.
Un prodotto naturale, un classico golosissimo ed irresistibile.
La Bomba al Pistacchio è un gusto molto particolare
che con ottimi pistacchi darà un risultato favoloso è uno dei gusti più amati,
dal sapore inconfondibile è sempre ottimo da gustare in ogni occasione.
Il pistacchio (Pistacia vera – L.)
è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae
e del genere dei Pistacia.
È originario del Medio Oriente, dove veniva coltivato già in età preistorica,
particolarmente in Persia.
Come riferisce nel suo celebre I Dipnosofisti,
Ateneo di Naucrati, scrittore e sofista greco vissuto nel II secolo,
nell’Impero Romano, diversi autori greci ed ellenistici parlano del pistacchio,
collocandone la coltivazione in Siria, Persia e India,
e chiamandolo bistachion o pistakia o pistakion.
Il pistacchio è un albero caducifoglie e latifoglie,
può raggiungere un’altezza di circa 11-12 metri,
ma generalmente si ferma a 5-6 metri.
Il pistacchio è molto longevo e raggiunge un’età di 300 anni circa,
ma ha un accrescimento molto lento.
In Italia vi è storicamente una coltivazione di nicchia:
rinomati sono i pistacchi di Bronte e Adrano alle pendici dell’Etna,
tutelati dal marchio DOP ” Pistacchio Verde di Bronte”.
L’Italia è passata da una produzione di 2.400 tonnellate nel 2005
a 2.850 tonnellate del 2012, diventando il settimo produttore al mondo.
Zone di coltivazione a rilevanza internazionale si trovano in Medio Oriente
(soprattutto Iran, ma anche Turchia e Siria, anche se quest’ultima in forte calo),
in California e, negli ultimi anni, anche in Cina.
La varietà più diffusa in Italia è la Bianca
(comunemente chiamata Napoletana o Nostrale, il seme
è verde e rappresenta il fattore commerciale di pregio).
Altre varietà sono la Cappuccia, Cerasola, Insolia, Silvana,
Femminella. Una volta raccolto, il pistacchio va fatto asciugare
e poi bisogna togliere il mallo che ricopre il guscio legnoso,
infine si fa seccare per consentire la conservazione per lungo periodo e la vendita.
I pistacchi vengono utilizzati sia sgusciati sia pelati,
spesso tostati e salati, anche in pasticceria,
per preparare gelati, creme,
bevande e per la produzione di salumi
o come condimenti per primi e secondi piatti.