Ingredients
- 1kg Cavolfiore
- 2 spicchi Aglio
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 200gr Passata di pomodoro
- 3 cucchiai Olio Evo
- 30gr Parmigiano Reggiano
- qb Pepe
- qb Sale
Directions
Cavolfiore alla Romagnola
Il Cavolfiore alla Romagnola è un contorno delicato e saporito ideali per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per il Cavolfiore alla Romagnola disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Togliere le foglie esterne al cavolo, il gambo, tagliare le cimette in modo da lasciarle intere, lavarlo sotto acqua corrente, e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le cimette di cavolfiore per 10 minuti dalla ripresa del bollore
Scolare e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere l’aglio e schiacciarlo con i rebbi di una forchetta, il prezzemolo tritato e far rosolare.
Eliminare l’aglio, aggiungere il cavolfiore, pepe sale, far insaporire, a fiamma moderata per 10 minuti mescolando.
Versare la passata di pomodoro e continuare la cottura per 15 minuti a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto.
Versare il tutto su di un piatto di portata e spolverizzare con il parmigiano.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Il Cavolfiore alla Romagnola è ideale per accompagnare carni lessate, in umido o con il cotechino.
Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) è una varietà di Brassica Olearacea. Il cavolfiore è caratterizzato da un’inflorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L’infiorescenza a corimbo, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio. Il cavolfiore ha numerose varietà, che vengono distinte in base all’epoca di maturazione, per cui vi sono varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio). Oltre alle più diffuse varietà con l’infiorescenza bianca esistono altre con differenti colorazioni, come ad esempio il cavolfiore verde di Macerata o il cavolfiore violetto di Catania. Il cavolfiore può essere consumato bollito, fritto, arrostito o cotto al vapore. Può essere usato come contorno o anche come piatto principale, nella preparazione di zuppe di verdura. Contrariamente a ciò che si pensa, questo ortaggio può essere mangiato anche crudo, misto alle insalate. Si deve prendere solo la parte superiore del “fiore”, le cosiddette testine, il resto si può usare cotto come al solito, e tagliarle a fettine sottili il più possibile. Queste, aggiunte alle verdure miste, saranno una prelibatezza. Un buon misto può essere fatto da varietà diverse di cicorie, lattughe e indivie. E ancora, spinaci, cavolo cappuccio o verza, sempre tagliati sottili, cetriolo, pomodoro, rucola, valerianella o gallinella che dir si voglia, erba cipollina, tarassaco e infine cipolla, sempre tagliata sottile e da aggiungere alla fine. Il tutto condito con sale, limone e olio d’oliva.