Ingredients
- 250gr Fontinao Emmental
- 100gr Burro
- 30gr Farina 00
- 30gr farina di riso
- 3 Uova
- 25gr Pangrattato
- 4 cucchiai Latte
- 1/2 litro olio arachidi
- qb Noce moscata
- qb Pepe
- qb Sale
Directions
Crocchette di Fontina o Emmental
Le Crocchette di Fontina o Emmental sono un antipasto o un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici o per un buffet.
Per le Crocchette di Fontina o Emmental
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un piatto fondo mettere il pangrattato
e tenere da parte.
In un pentolino mettere le farine mescolarle
e tenere da parte.
Ed in un piatto fondo sbattere con una forchetta le 2 uova con pepe,
sale e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
tagliare a dadini fini la fontina o l’emmental e tenere da parte.
Nel pentolino delle farine mescolate mettere il latte e mescolare bene,
aggiungere il formaggio a dadini, 75gr di burro, pepe, sale,
noce moscata metterlo su fuoco moderato
e mescolare fino ad ottenere una crema.
Togliere dal fuoco, unire un tuorlo e mescolare.
Versare il composto in una ciotola imburrata
e far raffreddare.
Prendere un po’ di preparazione per volta
e formare con le mani delle crocchette,
passarle nelle uova sbattute
ed infine nel pangrattato.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Aggiungere le crocchette,
friggerle in ogni loro parte,
girandole ogni tanto fino a doratura completa.
Prelevarle dalla padella con un mestolo forato
e disporle su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Disporle ordinatamente su di un piatto di portata.
Servire in tavola
direttamente su piatto di portata.
Nota
Le Crocchette di Fontina o Emmental si possono accompagnare con verdure fresche a piacere.
La Fontina DOP (in francese Fontine) è un formaggio (DOP) Valdostano, prodotto ad ogni mungitura e stagionato almeno 3 mesi. Fontina DOP. Il Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina vigila sulla produzione della Fontina e provvede alla marchiatura delle forme conformi. La Cooperativa Produttori Latte e Fontina è il maggior produttore di Fontina Dop, che raccoglie, stagiona e commercializza. Nel 1996 ha ottenuto dall’ Unione Europea la Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.).
Nel 2016 la Fontina è stata inserita nei 26 formaggi migliori al mondo dal Wall Street Journal.
Il nome Fontina pare origini da un alpeggio di produzione chiamato Fontin; altre versioni lo collegano al villaggio di Fontinaz. Ma il nome potrebbe derivare dal termine francese antico “fontis” o “fondis” a indicare la particolare capacità della pasta di questo formaggio di fondersi col calore.
La sua origine viene fatta risalire al 1270, sebbene la prima testimonianza iconografica risalga al XV secolo, in un affresco del Castello di Issogne. La prima citazione della Fontina risale al 1477 nella Summa Lacticinorum del medico vercellese Pantaleone di Confienza, mentre la prima classificazione è del 1887 con “Le Fontine di Val d’Aosta” nell’annuario della Stazione Sperimentale del caseificio di Lodi.
Viene prodotta esclusivamente con latte intero crudo di bovine di razza valdostana (razze pezzate Valdostane rosse e Valdostana pezzata nera), alimentate prevalentemente con foraggio verde nel periodo estivo e con fieno locale nel resto dell’anno. L’aspetto al taglio, può variare leggermente nel colore e nella leggera occhiatura, in base al produttore nonché alla stagione in cui è stato fabbricato; anche la salatura, poco accentuata, varia leggermente a seconda del produttore. Le forme che non superano il controllo di idoneità al marchio Fontina, sono immesse al commercio come formaggio valdostano.
A stagionatura ultimata, dopo una serie di severi controlli, il Consorzio Produttori e Tutela della DOP Fontina procede alla marchiatura: le forme contrassegnate con il marchio sono garantite per autenticità e qualità.
L’unica zona di produzione di questo formaggio è la Valle d’Aosta.
È consigliato un vino rosso leggero e delicato per fare risaltare il gusto del formaggio.
Tradizionalmente sono gli “arpian” (i pastori degli alpeggi) a preparare la fontina nelle baite. Ciò che resta del siero del latte usato per fare la fontina veniva e viene tuttora riscaldato sul fuoco per far affiorare sulla superficie la brossa, ossia la schiuma bianca prelevata man mano che si forma con un mestolo piatto e largo per condire, fredda o calda, la polenta.