Ingredients
- 200gr Farina 00
- 3 Tuorli
- 2 cucchiai Vino bianco secco
- 2 cucchiai Grappa
- 1 cucchiaio Zucchero
- 1 limonesolo succo
- 1/2 litro Olio d'arachidi
- 1 pizzico Sale
Directions
Crostoli
I Crostoli veneti sono dei dolci fritti rettangolari tipici del Carnevale veneziano, diffusi e conosciuti in tutta Italia con diversi nomi.
Disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Spremere un limone nello spremiagrumi
e tenere il succo da parte.
In una ciotola capiente mescolare i tuorli con lo zucchero,
utilizzando le fruste elettriche.
Aggiungere poco per volta la farina e la grappa,
il vino bianco ed il succo di limone,
mescolare molto bene con una spatola,
in modo da ottenere un impasto piuttosto tenero.
In una padella antiaderente capiente
mettere a scaldare olio di arachidi.
Ad olio bollente gettare con un cucchiaino l’impasto ottenuto,
un po’ per volta, fino a doratura.
Prelevarli con mestolo forato
e depositarli su carta assorbente da cucina
per rilasciare l’olio in eccesso.
Mettere i crostoli ottenuti su piatto di portata
e spolverizzare con zucchero a velo.
Nota
I Crostoli veneti sono dei dolci fritti rettangolari tipici del Carnevale veneziano, diffusi e conosciuti in tutta Italia con diversi nomi.
Si differenziano, però, dagli altri per la presenza della grappa nell’impasto.
Potete conservare i crostoli in un contenitore con chiusura ermetica per 2-3 giorni.
I crostoli sono diffusi anche in alta Toscana ed in Emilia che utilizzano il Rum al posto della grappa.
Il limone (Citrus limon) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il nome comune limone si può riferire tanto alla pianta quanto al suo frutto.
Secondo alcuni studi genetici, il limone è un antico ibrido, probabilmente tra il pomelo ed il cedro, ma da secoli è una specie autonoma, la quale si riproduce per innesto e talea. Il limone è un albero che raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono bianchi e violetti. La fioritura primaverile produce i frutti migliori, la cui raccolta dura poi tutto l’inverno, da Novembre ad Aprile o Maggio. La seconda fioritura, a volte forzata nelle piantagioni commerciali, avviene in Agosto e Settembre, i frutti si possono raccogliere da maggio in poi, subito dopo quelli invernali. In condizioni favorevoli, un albero adulto può dare da 600 a 800 frutti all’anno. In media, la buccia del limone può raggiungere il 40% del peso complessivo, un altro 3% è rappresentato dai semi. Pur trattandosi di una media il dato fa capire che il frutto non viene coltivato solo per il succo. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi si estraggono anche essenze e pectina. Dai semi si estrae l’olio e gli avanzi si impiegano nell’alimentazione animale.
Con la buccia del limone si produce un liquore, il Limoncello, nato in Campania e diffuso in tutto il mondo. La parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo che rappresenta fino al 50% del suo peso, contiene 50-80 grammi/litro di acido citrico, che conferisce il tipico sapore aspro e diversi altri acidi organici tra cui l’acido malico, l’acido ascorbico o Vitamina C 0,5 g/l). Il succo pastorizzato si mantiene senza conservanti per almeno un anno e viene usato come ingrediente di vari alimenti e bevande. Il succo concentrato viene invece sottoposto ad ulteriore lavorazione e consumato nell’industria conserviera. Dal succo del limone si produce la limonata, una bevanda a base di succo di limone, acqua e zucchero.
L’elevata concentrazione di vitamina C contenuta nel limone rende questo frutto di notevole importanza per la tutela della salute. Inoltre, l’alto contenuto di vitamina C nel limone è utile per combattere i sintomi dell’influenza.