Fave Crude alla Romana

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Ingredients

Adjust Servings:
200gr Fave
200gr Pecorino romano
8 fette Pane casereccio

Nutritional information

4g
Proteine
57k
Calorie
1g
Grassi
9,6g
Carboidrati
0,8g
Zuccheri

Fave Crude alla Romana

Fave Crude alla Romana

Features:
  • Tradizionale

Fave Crude alla Romana:
Mettere le fave al centro di un piatto di portata, contornare alternativamente con le fette di pecorino e le fette di pane.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.

  • 15
  • Serves 4
  • Easy

Ingredients

Directions

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Fave Crude alla Romana

Le Fave Crude alla Romana sono un antipasto gustoso e saporito ideali per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

 

Per le Fave Crude alla Romana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato,
tagliare a fette il pecorino romano e tenere da parte.

Sgranare le fave, lavarle sotto acqua corrente,
scolarle e tenere da parte.

Mettere le fave al centro di un piatto di portata,
contornare alternativamente con le fette di pecorino e le fette di pane casereccio.

 

Servire in tavola direttamente su piatto di portata.

 

 

 

 

Nota

Le Fave Crude alla Romana è tradizione gustarle il lunedì dell’Angelo.

La fava Vicia faba è una pianta della famiglia delle Leguminose o Fabaceae.

In relazione alla grandezza del seme, in Vicia faba L. vengono distinte quattro varietà botaniche:

Vicia faba var. paugyuga con semi molto piccoli, di origine indiana, non è coltivata

Vicia faba var. minor Beck, detta comunemente “favino”, con peso dei 1000 semi inferiore a 700 grammi e baccello clavato e corto; è utilizzata come foraggio o sovescio;

Vicia faba var. equina Pers., detta comunemente “favetta”, con peso dei 1000 semi compreso tra 700 e 1000 grammi e baccello clavato e allungato; è utilizzata come foraggera;

Vicia faba var. major Harz. con semi grossi, il peso dei 1000 semi è superiore a 1000 grammi, il baccello è lungo 15–25 cm ed è pendulo e di forma appiattita che contiene 5-10 semi. Appartengono a questa varietà le cultivar da consumo fresco.

Secondo un’antica tradizione agraria, nell’orto sarebbe bene seminare alcune fave all’interno delle altre colture poiché questo legume, oltre ad arricchire il terreno di azoto, attirerebbe su di sé tutti i parassiti, che di conseguenza non infesterebbero gli altri ortaggi. La fava viene avvicendata come coltura miglioratrice tra due frumenti. Il terreno viene preparato in estate, poi affinato e concimato: la semina si fa a righe o a buchette, in modo da avere 8-10 piante/m2. Essendo una pianta che teme il caldo, nelle zone climatiche temperate calde la semina delle fave va effettuata in autunno o all’inizio dell’inverno, con raccolti a partire da circa 180 giorni dopo. Per le zone molto fredde è meglio seminare in primavera.

Il fosfato di ammonio è il principale concime chimico utilizzato per la produzione di fave.

Stando ad una credenza popolare diffusa in Italia, se si trova un baccello di fava contenente sette semi si avrà un periodo di grande fortuna.

Questi vegetali vengono consumati sia freschi che cotti e contengono molta acqua e proteine. In particolare, i semi delle Fabaceae sono noti in gastronomia come legumi.

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