Ingredients
- 125gr Farina 00
- 4 Uova
- 50gr Burro
- 15gr Zucchero
- 1 limone
- qb Cannella
- qb Zucchero a velo
- 1/2 litro Olio d'arachidi
- qb Sale
Directions
Frittelle Bignè
Le Frittelle Bignè sono dolci tipici del carnevale Piemontese realizzati con pasta per bignè e vuoti all’interno.
Per le Frittelle Bignè
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una ciotola setacciare la farina
con il colino fine e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
il limone, grattugiare la scorza
e tenere da parte.
Mettere in una pentola 200cl di acqua fredda,
il burro, lo zucchero ed un po’ di sale
e fare bollire.
Al primo bollore,
togliere la pentola dal fuoco.
Incorporare 125gr di farina
e mescolare bene.
Rimettere la pentola sul fuoco
e mescolare per 4 minuti.
Togliere la pentola dal fuoco
ed amalgamare 1 uovo per volta
mescolando bene ad ogni volta che si immette 1 uovo.
Unire al composto omogeneo
la scorza di limone grattugiata.
Rovesciare l’impasto su di un asse
per fare la pasta.
Fare una biscia
e dividerla in 25 pezzi.
In una padella antiaderente
mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Mettere ogni pezzo tagliato d’impasto
nell’olio a friggere.
Con un mestolo forato
prelevare le frittelle ottenute
e depositarle su carta assorbente da cucina
per eliminare l’olio in eccesso.
Spolverizzare con zucchero a velo
e cannella.
Servire in tavola su piatto di portata
o su alzatina per dolci.
Nota
In Piemonte con la stessa pasta si fanno i Subric ripieni di carne, di pollo o di fegato e serviti come antipasto.
Il limone (Citrus limon) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il nome comune limone si può riferire tanto alla pianta quanto al suo frutto.
Secondo alcuni studi genetici, il limone è un antico ibrido, probabilmente tra il pomelo ed il cedro, ma da secoli è una specie autonoma, la quale si riproduce per innesto e talea. Il limone è un albero che raggiunge dai 3 ai 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono bianchi e violetti. La fioritura primaverile produce i frutti migliori, la cui raccolta dura poi tutto l’inverno, da Novembre ad Aprile o Maggio. La seconda fioritura, a volte forzata nelle piantagioni commerciali, avviene in Agosto e Settembre, i frutti si possono raccogliere da maggio in poi, subito dopo quelli invernali. In condizioni favorevoli, un albero adulto può dare da 600 a 800 frutti all’anno. In media, la buccia del limone può raggiungere il 40% del peso complessivo, un altro 3% è rappresentato dai semi. Pur trattandosi di una media il dato fa capire che il frutto non viene coltivato solo per il succo. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi si estraggono anche essenze e pectina. Dai semi si estrae l’olio e gli avanzi si impiegano nell’alimentazione animale.
Con la buccia del limone si produce un liquore, il Limoncello, nato in Campania e diffuso in tutto il mondo. La parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo che rappresenta fino al 50% del suo peso, contiene 50-80 grammi/litro di acido citrico, che conferisce il tipico sapore aspro e diversi altri acidi organici tra cui l’acido malico, l’acido ascorbico o Vitamina C 0,5 g/l). Il succo pastorizzato si mantiene senza conservanti per almeno un anno e viene usato come ingrediente di vari alimenti e bevande. Il succo concentrato viene invece sottoposto ad ulteriore lavorazione e consumato nell’industria conserviera. Dal succo del limone si produce la limonata, una bevanda a base di succo di limone, acqua e zucchero.
L’elevata concentrazione di vitamina C contenuta nel limone rende questo frutto di notevole importanza per la tutela della salute. Inoltre, l’alto contenuto di vitamina C nel limone è utile per combattere i sintomi dell’influenza.