Fusilli con Ragù di Funghi al Forno

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Ingredients

Adjust Servings:
400gr Fusilli
80gr Parmigiano Reggiano
qb Pepe
qb Sale
500gr Funghi Porcini Per Ragù di Funghi
4 cucchiai Olio Evo Per Ragù di Funghi
1 spicchio Aglio Per Ragù di Funghi
1 ciuffetto Prezzemolo Per Ragù di Funghi
500gr Passata di pomodoro Per Ragù di Funghi
1/2 bicchiere Vino bianco secco Per Ragù di Funghi
qb Pepe Per Ragù di Funghi
qb Sale Per Ragù di Funghi

Nutritional information

3,75g
Proteine
73k
Calorie
2,3g
Grassi
7,6g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Fusilli con Ragù di Funghi al Forno

Features:
  • Tradizionale

In una pentola piena di acqua bollente salata, mettere a cuocere la pasta, per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore.
Scolarli, metterli in una teglia da forno unta di olio evo, condirli con il ragù di funghi, il parmigiano, mescolare bene.
Infornare a forno caldo a 200°C per 10 minuti o fino a doratura della superficie.
Servire in tavola direttamente nella teglia di cottura.

  • 60
  • Serves 4
  • Easy

Ingredients

Directions

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Fusilli con Ragù di Funghi al Forno

I Fusilli con Ragù di Funghi al Forno sono un primo piatto gustoso, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per i Fusilli con Ragù di Funghi al Forno disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Preparare il Ragù di funghi:

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Pelare, schiacciare l’aglio e tenere da parte

Pulire i funghi porcini privandoli della parte terrosa e dura, lavarli rapidamente in acqua fredda, scolarli, asciugarli delicatamente con un canovaccio e tagliarli a fettine.

Mettere l’olio in una padella antiaderente e far appassire l’aglio sbucciato e leggermente schiacciato.

Aggiungere i funghi a fettine e farli rosolare per 2-3 minuti.

Insaporirli con un pizzico di sale e pepe.

Aggiungere il vino e lasciar sfumare.

Unire la passata di pomodoro e mescolare bene.

Coprire la padella e cuocere per 18 minuti.

Cospargerli con il prezzemolo tritato e mescolare.

In una pentola piena di acqua bollente salata, mettere a cuocere la pasta, per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore.

Scolarli al dente, metterli in una teglia da forno unta di olio evo, condirli con il ragù di funghi, il parmigiano, pepe, sale, mescolare bene e distribuirli bene su tutta la superficie della teglia.

Infornare a forno caldo a 200°C per 10 minuti o fino a doratura della superficie.

Servire in tavola direttamente nella teglia di cottura.

Nota

Il ragù di funghi si può utilizzare per qualsiasi tipo di pasta, per le lasagne, per gli gnocchi, per il riso e per tutte le preparazioni per cui si voglia usare questo tipo di ragù.

I funghi commestibili, in senso comune sono in genere un’ampia gamma di specie di macromiceti. Molte sono commercialmente coltivate, ma altre devono essere raccolte in natura. Agaricus bisporus, venduto come fungo champignon (dal termine francese indicante genericamente i funghi macroscopici) è una specie comunemente mangiata, viene usato in insalate, minestre, e molti altri piatti. Molti funghi asiatici sono coltivati su scala commerciale e hanno via via aumentato la propria popolarità in Occidente. Spesso sono disponibili freschi in negozi e supermercati, tra cui funghi di muschio, funghi ostrica.

Ci sono molte più specie di funghi che vengono raccolti dal loro ambiente naturale per il consumo personale o per la vendita commerciale (prataioli, spugnole, finferli, tartufi, trombette, galletti e funghi porcini) e per tale motivo la domanda impone un prezzo elevato sul mercato. Essi sono spesso utilizzati nei piatti d’alta cucina e di cucina tipica.

Alcuni tipi di formaggi richiedono l’inoculazione di cagliata di latte con le specie fungine che conferiscono un sapore unico e la consistenza particolare del formaggio. Alcuni esempi sono il blu di formaggi come Stilton e Roquefort, che sono fatti per inoculazione con Penicillium roqueforti. I ceppi utilizzati nella produzione di formaggio non sono tossici e sono quindi sicuri per il consumo umano, tuttavia, micotossine come aflatossine, roquefortine C , patulina, o altre possono accumularsi a causa della crescita di altri funghi durante la stagionatura e la conservazione errata.

Molte specie di funghi sono velenose per l’uomo, con differenti gradi di tossicità, da complicazioni gastrointestinali più o meno lievi fino ad effetti più gravi come allucinazioni, gravi danni agli organi (ad esempio fegato o reni) e la morte.

I generi che comprendono le più note specie tossiche mortali sono Conocybe, Galerina, Lepiota, Gyromitra e Cortinarius, ma le specie più pericolose appartengono al genere Amanita, che comprende anche specie commestibili. Le specie Amanita verna, Amanita virosa e Amanita phalloides sono responsabili dei più frequenti avvelenamenti mortali da funghi. La Gyromitra esculenta è da alcuni considerata una prelibatezza quando è bollita, ma può esser molto tossica se mangiata cruda o poco cotta. Il  Tricholoma equestre è stato a lungo considerato commestibile, finché non è stato individuato come responsabile di rari episodi di avvelenamento: un consumo eccessivo di questo fungo ha causato in alcuni casi rabdomiolisi anche mortale.

L’Amanita muscaria è anche causa occasionale di avvelenamenti, anche a seguito di ingestione per l’uso come droga, per i suoi effetti allucinogeni dovuti a fenomeni tossici. Storicamente, questa specie è stata utilizzata da diversi popoli in Europa ed Asia per il suo utilizzo religioso o sciamanico. L’uso viene segnalato in alcuni gruppi etnici come il popolo Koryak del nord-est della Siberia. Poiché è difficile individuare con precisione un fungo sicuro, senza un’adeguata formazione e conoscenza, è spesso consigliato di assumere che un fungo selvatico sia velenoso e quindi non consumarlo. Esistono anche dei funghi allucinogeni che contengono psilocibina.

I funghi vanno comunque consumati, in genere e se non se ne è mai fatto un uso precedente, saltuariamente ed in modiche quantità in quanto spesso contengono carboidrati complessi e poco comuni negli altri alimenti, primo tra tutti, la chitina, che appesantiscono il lavoro dell’apparato digerente. La risposta dell’organismo a simili stimoli è spesso strettamente individuale, escludendo i casi di allergia ed intolleranza alimentare, la dotazione enzimatica dell’organismo umano atta a digerire queste molecole è estremamente variabile e personale.

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