Ingredienti
- 400gr Linguine
- 100gr Speckin 1 sol fetta
- 300gr Barba di Frate
- 2 spicchi Aglio
- 1 Peperoncino
- 1 cucchiaio Olio Evo
- qb Sale
Direzione
Linguine con Barba di Frate e Speck
Le Linguine con Barba di Frate e Speck sono un primo piatto gustoso e saporito da servire a pranzo o a cena con familiari ed amici.
Per le Linguine con Barba di Frate e Speck disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a dadini lo speck e tenere da parte.
Mettere la barba di frate nella centrifuga per verdure, lavarla cambiando almeno 3 volte l’acqua di lavatura, azionare la centrifuga per asciugarle e tenere da parte.
Lavare il peperoncino, eliminare il torsolo, i semi, tagliarlo a listarelle e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare la barba di frate per 5 minuti.
Aggiungere le linguine e cuocerle per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo.
Aggiungere l’aglio, il peperoncino, la speck a dadini, 1 mestolino di acqua di cottura della pasta e far appassire.
Eliminare l’aglio, aggiungere in padella le linguine scolate al dente, la barba di frate scolata e far saltare in padella per 2 minuti mescolando.
Mettere il tutto in una zuppiera.
Servire in tavola direttamente nella zuppiera preparata.
Nota
Soda inermis Fourr., 1869 è una Pianta appartenente alla famiglia Amaranthaceae, comunemente nota come agretto, barba di frate o del Negus, miniscordo o riscolo.
È una pianta dai molteplici usi; è commestibile e viene perciò largamente usata in cucina e veniva inoltre usata, in passato, quale importante fonte di soda, che veniva estratta dalle sue ceneri dopo combustione.
È una specie di piccole dimensioni (massimo 70 centimetri), annuale, e possiede foglie e fusto succulenti. È una pianta alofita, e in quanto tale richiede dei suoli ricchi di sale; cresce abitualmente nelle zone costiere ed è originaria del bacino del mediterraneo. Il suo ciclo di vita è annuale ed è disponibile sul mercato nel periodo primaverile ed estivo precoce.
La specie è nativa dell’Eurasia e del Nord Africa, ed è conosciuta soprattutto in Italia (in particolare in Sicilia) e Spagna, dove in passato si incentrava la sua coltivazione; è diffusa anche sulla costa atlantica dell’Europa ed è stata importata anche negli USA, paese in cui sta diventando una specie invasiva, specialmente nei suoli salini della California. Esistono evidenze che il suo areale si stia estendendo anche all’America del Sud.
Le foglie e i fusti di S. inermis sono commestibili e, principalmente le piantine giovani e i germogli, largamente usate in cucina. La pianta è utilizzata soprattutto nella dieta mediterranea, e in particolare in Italia (dove è una verdura nota con il nome di barba del frate o agretti) e in Spagna (dove è nota con il nome di barrilla). È diffusa anche nella cucina anglosassone, dove viene chiamata con il nome italiano di agretti. In Romagna viene popolarmente chiamata “lischi” o “liscari”. Nelle Marche è nota come “rospici”, “roscani” o “arescani”. In Umbria invece prende il nome di “riscoli”.
In passato, la combustione delle piante di S. inermis era uno dei principali metodi di ottenere il carbonato di sodio, la soda. Questo è un composto alcalino che veniva utilizzato, fra l’altro, per la lavorazione del vetro, per la produzione del sapone e per altri vari scopi. Dalle ceneri risultanti dalla combustione di S. soda, con opportuna lavorazione si può ottenere soda in percentuale pari al 30%.
Le piante di questa specie tendono ad accumulare sodio in presenza di suoli ricchi di sali; in questo modo i loro tessuti arrivano a possedere un’alta concentrazione di ioni sodio. Quando la pianta viene bruciata, l’anidride carbonica che si produce reagisce, presumibilmente, con il sodio e forma il bicarbonato.











