Ingredienti
- 1kg Lonza di maiale
- 250gr broccoliverde
- 120gr Carote
- 1 Peperoncino
- 1/2 bicchiere Vino bianco secco
- 3 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Lonza di Maiale e Broccoli
La Lonza di Maiale e Broccoli è un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per la Lonza di Maiale e Broccoli disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pelare le carote, lavarle, passarle nella mandolina per la loro lunghezza in modo da creare dei nastri sottili, condirle con un filo di olio evo e tenere da parte.
Lavare il peperoncino, eliminare il torsolo, i semi, le coste bianche interne, tagliarlo a listarelle e tenere da parte.
Togliere le foglie esterne al broccolo verde, lavarlo sotto acqua corrente, tagliare le cimette in modo da lasciarle intere e tenere da parte.
Lavare la lonza di maiale, asciugarla con carta assorbente da cucina, legarla con lo spago alimentare da cucina e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le cimette del broccolo per 20 minuti a fiamma moderata.
Scolarle metterle in una ciotola con 1 cucchiaio di olio evo, il peperoncino, sale e passare il tutto al minipimer ad immersione in modo da ottenere una purea e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare il restante olio evo.
Aggiungere la lonza e far rosolare in tutte le sue parti.
Unire il vino bianco secco e far evaporare.
Continuare la cottura per 50 minuti a fiamma medio bassa, rigirare la carne di tanto in tanto.
Su di un piatto di portata distribuire su tutta la superficie la purea di broccolo e tenere da parte.
A fine cottura della lonza sistemarla al centro del piatto di portata con la purea e disporre intorno i nastri di carote.
Servire in tavola su piatto di portata.
Nota
La Lonza di Maiale e Broccoli non necessita di contorno.
Il maiale (Sus scrofa domesticus), chiamato anche suino o porco, è un suide addomesticato appartenente ai mammiferi dell’ordine artidattili suiformi. Il maschio fertile si chiama verro, la femmina scrofa e i cuccioli lattonzoli; questi ultimi, in particolare, a loro volta si definiscono verretti se maschi o scrofette se femmine.
Si tratta di uno tra gli animali da macello più diffusi e più utilizzati dall’uomo, anche in ragione dell’ampia gamma di sottoprodotti derivati, che vanno da articolatissime specifiche lavorazioni delle sue carni allo sfruttamento delle setole (da qui il detto “del maiale non si butta via niente”). Il maiale domestico appartiene alla stessa specie del cinghiale e può riprodursi con esso.
Il termine maiale deriva dal latino majalem (“porco castrato”), così chiamato poiché era spesso utilizzato come sacrificio a Maia, madre di Mercurio.
L’allevamento del maiale pare antichissimo, e raffigurazioni di suoi presumibili progenitori sono anche nei graffiti della grotta di Altamira (ca. 40.000 a.C.). Intorno al 5.000 a.C. si suppone che sia avvenuta la domesticazione, in Cina, e tracce di poco più recenti se ne hanno anche in Mesopotamia.
Il maiale è sempre stato di vitale importanza nel sistema alimentare dell’uomo e la sua copiosa produzione lo ha reso di generale popolarità. Molte delle caratteristiche morfologiche o comportamentali del maiale sono anzi entrate nella fraseologia comune presso quasi tutte le culture (per lo più in senso spregiativo o offensivo, sino alla blasfemia).
Le caratteristiche nutrizionali della carne di maiale, ricca di grassi, sono forse all’origine di taluni precetti di alcune religioni (particolarmente di alcune originate in aree calde del Pianeta) che vietano di cibarsene o ne limitano l’assunzione.
L’utilizzo del maiale in cucina è sempre stato il principale e spesso unico scopo del suo allevamento. La sua carne viene utilizzata in svariati modi culinari, cotta con tecniche simili a quelle della carne bovina, oppure utilizzata per farne salumi di vario genere o per utilizzarne il solo grasso, a seconda del taglio. Si usano in cucina anche alcune frattaglie, fra cui il cervello, il fegato, il sangue (come, ad esempio, nel migliaccio pistoiese) e addirittura i piedi. Le varie forme culinarie di utilizzo possono variare da paese a paese e, all’interno dello stesso, da regione a regione. Nemmeno il grasso distribuito nella parte interna del maiale viene sprecato: si tratta della sugna, che viene fusa e poi utilizzata in vari modi, tra i quali la ricopertura della parte magra del prosciutto nella fase di stagionatura di quest’ultimo. In Italia la cottura delle carni avviene quasi sempre in padella o sulla griglia, mediante frittura o a fuoco lento nella preparazione di arrosti e brasati. Nei paesi nordici quali Germania e Austria parti delle carni di maiale idonee vengono anche servite bollite.