Ingredients
- 400gr Lamponi
- 1 Melonepiccolo
- 600gr kiwi
- 2 mango
- 2 papaya
- 1 carambolapiccola
- 500gr Litchi
- 400gr Zucchero
- 20gr Burro
Directions
Macedonia Esotica al Caramello
La Macedonia Esotica al Caramello è un dessert sfizioso ideale per un pranzo od una cena di Natale o Capodanno in famiglia o con amici o per un buffet.
Per la Macedonia Esotica al Caramello disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina i lamponi e tenere da parte.
Pelare i kiwi, papaya, mango, melone e tagliarli a dadini uguali e regolari oppure con lo scavino ricavare delle palline e tenere da parte.
Sgusciare i litchi, togliere il nocciolo e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina la carambola, tagliarla a fettine e tenere da parte.
Riunire tutta la frutta preparata, meno i lamponi, in una ciotola capiente.
Cospargerla con 100gr di zucchero, mescolare bene e riporre in frigorifero coperta per almeno 60 minuti.
Preparare il caramello:
in un pentolino mettere 4 cucchiai di acqua fredda e 150gr di zucchero, accendere il fuoco a fiamma vivace e mescolare continuamente fino a far prendere un colore dorato, spegnere il fuoco.
Su di un foglio di alluminio per alimenti imburrato far gocciolare un cucchiaio
di caramello per volta in modo da formare tante gocce, far indurire e tenere da parte.
In un altro pentolino mettere 4 cucchiai di acqua fredda e 150gr di zucchero, accendere il fuoco a fiamma vivace e mescolare continuamente fino a far prendere un colore bruno dorato, spegnere il fuoco.
Su di un altro foglio di alluminio per alimenti imburrato far scendere con una forchetta un po’ di caramello per volta in modo da formare tanti fili, far indurire e tenere da parte.
Prima di servire togliere la frutta dal frigorifero, aggiungere i lamponi, le gocce di caramello e mescolare.
Mettere in 8 coppette la macedonia preparata decorandole con i fili di caramello.
Servire in tavola direttamente nelle 8 coppette preparate.
Nota
Prima di servire, a piacere, aggiungere nella ciotola un liquore, consigliato Porto bianco, se lo si vuole mettere e mescolare.
Il mango è un frutto di tipo drupa che proviene da numerose specie di alberi tropicali appartenenti al genere mangifera, coltivati prevalentemente per la loro frutta.
La parola “mango” deriva dalla parola Tamil maangai e poi attraverso il Malayalam fino al portoghese manga. La prima attestazione della parola in una lingua europea si trova nel 1510 in un testo di Ludovico de Varthema in italiano come Manga.
È di origine indiana e fin da tempi remoti ha avuto una rilevante importanza: appare in molte leggende indiane e tutt’oggi viene considerato sacro dagli Indù, e usato come ornamento per i loro templi.
La maggior parte di queste specie si trova nella natura in maniera selvatica. Il genere appartiene alla famiglia Anacardiacee degli anacardi. I mango in particolare sono autoctoni dell’Asia meridionale, da dove proviene il “mango comune” o il “mango indiano”, Mangifera indica, che è stato distribuito in tutto il mondo per diventare uno dei frutti più coltivati nei tropici. Altre specie di Mangifera vengono coltivate in luoghi differenti.
Il mango è il frutto nazionale delle Filippine, del Pakistan e dell’India e anche l’Albero nazionale del Bangladesh.
Il mango maturo è generalmente dolce, anche se ovviamente il sapore e la consistenza variano a seconda delle Cultivar. Alcune hanno una consistenza morbida e polposa, simile a quella di una prugna molto matura; altre invece hanno una consistenza più solida, come quella di un melone o di un avocado.
Per il consumo di frutti acerbi cotti la buccia del mango può essere lasciata sul frutto, anche se c’è la possibilità che causi dermatiti alle labbra, ai denti e alle gengive nei soggetti sensibili. Nei frutti maturi che debbono essere consumati freschi la buccia può essere dura e amara, per cui generalmente non viene consumata, sebbene in alcune varietà ne sia possibile il consumo.
Il frutto, se acquistato acerbo, si conserva a temperatura ambiente fino a quando non diviene morbido e poi lo si consuma al naturale privandolo della buccia e tagliando due grosse fette in corrispondenza del nocciolo. Il taglio a porcospino è un altro modo in cui viene consumato.
I manghi sono ampiamente usati in cucina. Il mango acerbo insieme con altri ingredienti forma il chutney, condimento molto diffuso in India per accompagnare la carne, oppure può essere mangiato crudo con sale o salsa di soia. Una bibita estiva rinfrescante chiamata panna o panha viene fatta con i manghi. Sebbene i frutti maturi vengano principalmente mangiati freschi, essi vengono usati anche in alcune ricette. L’Aamras è una bibita popolare fatta con mango e zucchero o latte, ed è bevuta accompagnata col pane. I manghi maturi vengono anche spesso tagliati in fette sottili, disidratati, ripiegati e tagliati di nuovo. Le barrette ottenute sono simili alle barrette di Quava disponibili in alcuni paesi. Il frutto maturo è anche aggiunto a prodotti come il muesli. I manghi possono anche essere usati per fare succhi, nettari, e per dare sapore o essere il principale ingrediente in sorbetti e gelati. I manghi acerbi possono essere mangiati col bagoon (specialmente nelle Filippine), salsa di pesce o un pizzico di sale.
I manghi rappresentano circa la metà della produzione complessiva mondiale di frutta tropicale. I 10 paesi con la maggiore produzione coprono l’80% della produzione mondiale