Ingredients
- 200gr semolino
- 4 Uova
- 1/2 litro Latte
- 1/2 litro Acqua
- 350gr RicottaCampana
- 250gr Zucchero
- 40gr Burro
- 1 Vanigliastecca
- 1 limone
Directions
Migliaccio Napoletano
Il Migliaccio Napoletano è un tipico dolce della tradizione culinaria napoletana di Carnevale a base di semola e ricotta campana.
Per il Migliaccio Napoletano
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pelare un limone con il pela-verdure,
solo la scorza senza pellicina bianca sottostante
e tenere da parte.
In una pentola versare il latte, l’acqua,
il burro, la buccia del limone
e la bacca di vaniglia svuotata dai semi neri interni,
i semi neri vanno tenuti da parte
e portare a bollore.
Al primo bollore,
filtrare il tutto in una altra pentola
con il colino a trama fine.
Aggiungere a pioggia il semolino
e mescolare continuamente
con una frusta.
Rimettere la pentola sul fuoco basso
e continuare la cottura per 5 minuti.
Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare.
In una ciotola capiente montare le uova
con lo zucchero con le fruste elettriche.
Aggiungere la ricotta
e i semi neri della bacca di vaniglia
tenuti da parte.
Unire il semolino raffreddato al composto di ricotta e mescolare,
con un cucchiaio di legno per amalgamare bene.
Versare l’impasto in una tortiera a gancio di 22 cm
coperta con carta forno.
Infornare a forno caldo a 180° per 60 minuti,
la superficie del Migliaccio deve essere marroncino.
Sfornare far raffreddare
e cospargere di zucchero a velo la superficie.
Servire in tavola su piatto di portata.
Nota
Di origine medievale, il suo nome deriva da miliaccium, una parola latina per descrivere il pane di miglio che veniva preparato, in origine, aggiungendo il sangue del maiale.
Abbandonato l’uso del sangue in cucina, questo fu sostituito da zucchero e uova.
Il Migliaccio Napoletano è un dolce soffice, buono ed economico, viene preparato sia per il Martedì Grasso che in occasione della Pasqua.
In Campania è considerato il dolce che apre le porte alla primavera.
La ricotta (dal latino recocta) è un prodotto caseario, più precisamente un latticino.
Esistono ricotte da latte vaccino, ovino dal gusto più intenso, caprino o di bufala, così come ce ne sono di miste. Da un punto di vista strettamente nutrizionale viene annoverata tra i prodotti magri (130-240 kcal/100 gr, eccetto che non venga addizionata con latte o panna).
Ricca di proteine nobili, (circa 8% nella ricotta vaccina), fornisce un residuo di lavorazione detto scotta, che veniva spesso utilizzato dai pastori per l’alimentazione dei cani. Esiste anche la ricotta salata o ricotta secca che è ricotta addizionata di sale per la conservazione e fatta essiccare.
Viene prodotta in tutta Italia e quella ovina in particolare in Sardegna, Sicilia, Basilicata,Abruzzo, Puglia, Campania e Calabria e, se salata o infornata è usata grattugiata sulla pasta asciutta, nelle ricette siciliane come la pasta alla Norma
La ricotta è anche l’elemento base di molte ricette: tortelli maremmani, schianta pugliese, ‘mbignulata calabrese, pastiera napoletana, cannoli, rollò, cassata siciliana (rigorosamente ricotta di pecora), tortelloni di magro, la pàrdula sarda.
È prodotta in tutte le regioni italiane: fra le maggiormente commercializzate vi è quella di produzione laziale conosciuta come ricotta romana d.o.p. caratterizzata da una pasta compatta e asciutta. In molte delle regioni esistono ulteriori lavorazioni della ricotta, come quella stagionata, infornata, affumicata o salata.
Fuori dall’Italia si produce ricotta nei paesi mediterranei europei: Francia (sèrac, brocciu corso), Grecia (myzithra, anthotvros ), Spagna ( requesòn) e Malta (rikotta). Nelle regioni alpine di lingua tedesca viene prodotta con il nome di Ziger. In Romania la ricotta è conosciuta da tempi immemorabili con il nome di urda ed è considerata come un prodotto tradizionale rumeno