Muffin al Parmigiano e Culatello

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Ingredienti

Regolare le porzioni
200gr Culatello a fettine
80gr Parmigiano Reggiano
270gr Farina 00
200cl Latte
2 Uova
80gr Burro
1 cucchiaino Lievito in polvere
qb Sale

informazioni Nutrizionali

38,5g
Proteine
431k
Calorie
28,6g
Grassi
4,1g
Carboidrati
1
Zuccheri

Muffin al Parmigiano e Culatello

Muffin al Parmigiano e Culatello

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Muffin al Parmigiano e Culatello:
Imburrare ed infarinare 12 stampini per muffin o per creme caramel, distribuire in ogni stampino il composto preparato fino a riempirlo per la metà.
Disporre le formine ordinatamente su di una placca da forno.
Infornare a forno caldo a 180°C per 35 minuti.
Sfornare, toglierli dalle formine, tagliarli a metà in senso orizzontale, farcirli con le fettine di culatello.
Dividere ciascun muffin farcito in 4 spicchi e fermarli con uno stecchino.
Disporre ordinatamente gli spicchi su di un piatto di portata.

  • 55
  • Serves 12
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Muffin al Parmigiano e Culatello

I Muffin al Parmigiano e Culatello sono un antipasto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena o per un aperitivo di Natale o per le festività in famiglia o con amici o per un buffet.

Per i Muffin al Parmigiano e Culatello disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

In un pentolino far fondere 60gr di burro a fiamma bassa e tenere da parte.

In una ciotola mettere la farina, le uova, il burro fuso, il parmigiano, il latte, il lievito in polvere, 1 pizzico di sale e lavorare il tutto con un cucchiaio al fine di ottenere un impasto omogeneo, liscio e morbido.

Imburrare ed infarinare 12 stampini per muffin o per creme caramel, distribuire in ogni stampino il composto preparato fino a riempirlo per la metà.

Disporre le formine ordinatamente su di una placca da forno.

Infornare a forno caldo a 180°C per 35 minuti.

Sfornare, toglierli dalle formine, tagliarli a metà in senso orizzontale, farcirli con le fettine di culatello.

Dividere ciascun muffin farcito in 4 spicchi e fermarli con uno stecchino.

Disporre ordinatamente gli spicchi su di un piatto di portata.

Servire in tavola direttamente nel piatto di portata.

Nota

Il formaggio grana è un formaggio a pasta dura e granulosa, ottenuto dalla caseificazione del latte di mucca, tipico dell’Italia ed in particolare della Pianura padana lombardo-emiliana, con la produzione che si estende anche ad alcune zone di Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige.

Ottenuto in determinate aree geografiche con il rispetto di specifici disciplinari di produzione, è commercializzato con marchi che rappresentano una garanzia di rispetto di un determinato standard qualitativo; all’interno dell’Unione Europea, il termine “Grana” è ora legalmente protetto dalla denominazione del Grana padano, cosicché all’interno dell’UE solo il Grana Padano può essere venduto usando il termine “grana”.

Il formaggio grana viene prodotto in forme tipiche, rotonde e di grandi dimensioni.

Le forme stagionate non vengono “tagliate”, ma divise in spicchi triangolari tramite l’uso di particolari coltelli Tagliagrana che hanno lo scopo di spaccare il formaggio secondo linee naturali. Le forme non stagionate possono invece essere tagliate anche con una macchina munita di filo metallico collegato ad una manovella.

La struttura del formaggio viene descritta come granulosa e all’interno possono formarsi dei cristalli, maggiormente visibili se il formaggio stagionato viene tagliato, anziché spezzato.

Rientrano nella categoria dei formaggi grana: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Trentingrana, Granone Lodigiano.

Anche altri formaggi a pasta dura, quali lo Sbrinz svizzero, il Gouda stagionato olandese e il Cheddar stagionato inglese possono essere grattugiati, ma la consistenza è più elastica e quindi la pasta si attacca alla grattugia con più facilità.

Una forma di formaggio grana deve obbligatoriamente avere un peso variabile compreso tra 24 kg e 40 kg. Per fare un chilo di formaggio grana occorrono ben 16 litri di latte.

La principale differenza tra il Parmigiano Reggiano e il Grana padano riguarda l’alimentazione delle vacche: nel disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano è vietato l’uso degli Insilati. Questo alimento può inquinare il latte con le spore del Clostridium tyrobutyricum, predisponendo il formaggio, in fase di stagionatura, all’insorgenza del gonfiore tardivo del grana, una delle alterazioni più gravi a carico di questo prodotto. L’uso degli insilati richiederebbe quindi l’aggiunta al formaggio di un conservante naturale, il lisozima, come avviene nella produzione del Grana Padano, non contemplata invece nel disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano in quanto non è previsto l’uso degli insilati.

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