Ingredients
- 4 Filetti di Nasello
- 4 cucchiai Olio Evo
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 2 spicchi Aglio
- 20gr Farina 00
- qb Pepe
- qb Sale
Directions
Nasello alla Barese
Il Nasello alla Barese è un ottimo secondo piatto da servire in un pranzo o ad una cena a base di pesce con familiari ed amici.
Per il Nasello alla Barese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Lavare i filetti, asciugare con carta assorbente da cucina, condire con pepe, sale, infarinarli e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Allineare i filetti, aglio e prezzemolo tritati e far rosolare in ogni loro parte a fiamma moderata.
Versare ½ bicchiere di acqua, mettere il coperchio alla padella e continuare la cottura per 20 minuti, rigirarli a metà cottura.
Depositare i filetti su di un piatto di portata ed irrorarli con il sugo di cottura.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Il Nasello alla Barese si accompagna con insalata fresca o con salsa di pomodoro casalinga.
Il nasello è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia delle Merluciidae. Il nome nasce nel termine medievale Maris Lucius, “luccio di mare”, per la sua somiglianza con il luccio. Questa specie si trova nel Mar mediterraneo, nel sud del Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale tra l’ Islanda e la Mauritania. Predilige i fondali di tipo sabbioso o melmoso a profondità comprese tra i 30 ed i 370 metri. I giovani tendono ad essere più costieri e gli adulti possono essere rinvenuti fino a 1000 metri. Si presenta con un corpo allungato e slanciato, i denti prominenti sono distribuiti sulle due mascelle: quella inferiore è più lunga di quella superiore. La bocca, profondamente incisa e rettilinea, armata di forti denti, ricorda quella del Luccio. Le pinne dorsali sono due, la prima alta e stretta, la seconda allungata, con una profonda intaccatura centrale. La pinna anale è simmetrica alla seconda dorsale, e ha la stessa forma. Può raggiungere grosse dimensioni: 140 cm di lunghezza per un peso di 15 kg. Le forme giovanili si nutrono prevalentemente di crostacei, mentre all’avvicinarsi dell’età adulta sembrano cambiare dieta rivolgendosi dapprima a pesci di taglia piccola, per dedicarsi infine esclusivamente a cefalopodi e pesci di una certa dimensione nell’età adulta. Gli adulti sono cannibali e predano spesso giovani della loro specie. Si riproduce in inverno fino all’inizio della primavera. Predatore notturno, di giorno passa il tempo sul fondo. È una specie di grandissima importanza per le marinerie mediterranee ed europee. Viene pescato sia con reti a strascico che con palamiti. Le carni sono delicate e molto digeribili, consumate spesso lesse. Prima che l’Unione Europea ne vietasse la cattura, i piccoli esemplari erano impiegati per la caratteristica frittura di paranza.