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Orzo con Calamari e Carciofi

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Ingredienti

Regolare le porzioni
200gr Orzo perlato
700gr Calamari
4 Carciofi
1 limone
3 rametti Maggiorana
1 bicchiere Vino bianco secco
2 cucchiai Olio Evo
qb Sale

informazioni Nutrizionali

18g
Proteine
175k
Calorie
7,5g
Grassi
8g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Orzo con Calamari e Carciofi

Orzo con Calamari e Carciofi

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Orzo con Calamari e Carciofi:
In una pentola con acqua bollente leggermente salata, mettere il succo di ½ limone, il bicchiere di vino bianco secco, i carciofi a spicchi e lessarli per 15 minuti a fiamma moderata.
Prelevarli dalla pentola con un mestolo forato, metterli in una ciotola e conservare l’acqua di cottura.
Nell’acqua bollente di cottura dei carciofi scottare per 2 minuti i calamari a rondelle.
Scolarli e metterli nella ciotola con i carciofi e tenere da parte.
Sciacquare l’orzo sotto acqua corrente.
In una pentola con acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare l’orzo per 30 minuti o per 15 minuti se si usa la pentola a pressione.
Scolarlo e metterlo nella ciotola con i calamari ed i carciofi.
Unire metà della maggiorana tritata, l’olio evo e mescolare.
Far riposare il composto per 60 minuti.
Spolverizzare con l’altra metà della maggiorana tritata.

  • 65
  • Serves 6
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Orzo con Calamari e Carciofi

L’Orzo con Calamari e Carciofi sono antipasto gustoso, semplice e saporito ideale per un pranzo od una cena, a base di pesce, in famiglia o con amici.

Per l’Orzo con Calamari e Carciofi disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

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Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di maggiorana, tritarle e tenere da parte.

Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.

Pulire, togliere le foglie più dure, dividere i carciofi in spicchi sottili, tuffarli in acqua acidulata con il succo di 1/2 limone fino all’utilizzo.

Sciacquare i calamari sotto acqua corrente.

Prendere i calamari per la testa con una mano e con l’altra i tentacoli, tirare fino a dividerlo in due parti.

Buttare le interiora che si trovano una parte attaccata ai tentacoli e l’altra all’interno della testa.

Infilare un dito nella testa del calamaro e togliere tutti i residui di interiora. Togliere l’osso del calamaro (gladio o penna) situato all’interno della testa.

Sciacquare sotto acqua corrente.

Togliere la pelle del calamaro partendo dalla base della testa verso la parte appuntita.

Fare una piccola incisione alla base, e da lì partire per toglierla.

Sciacquare sotto acqua corrente.

Dai tentacoli, eliminare il becco.

Togliere gli occhi del calamaro con le forbici.

Togliere la pelle dai tentacoli fin dove è possibile.

Se il calamaro è grosso togliere anche le ventose.

Sciacquare sotto acqua corrente.

Scolarli e tagliarli a rondelle.

In una pentola con acqua bollente leggermente salata, mettere il succo di ½ limone, il bicchiere di vino bianco secco, i carciofi a spicchi e lessarli per 15 minuti a fiamma moderata.

Prelevarli dalla pentola con un mestolo forato, metterli in una ciotola e conservare l’acqua di cottura.

Nell’acqua bollente di cottura dei carciofi scottare per 2 minuti i calamari a rondelle.

Scolarli e metterli nella ciotola con i carciofi e tenere da parte.

Sciacquare l’orzo sotto acqua corrente.

In una pentola con acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare l’orzo per 30 minuti o per 15 minuti se si usa la pentola a pressione.

Scolarlo e metterlo nella ciotola con i calamari ed i carciofi.

Unire metà della maggiorana tritata, l’olio evo e mescolare.

Far riposare il composto per 60 minuti.

Spolverizzare con l’altra metà della maggiorana tritata.

Servire in tavola direttamente nella ciotola preparata.

Nota

Il calamaro (Loligo vulgaris Lamarck, 1798), conosciuto anche come calamaro europeo o calamaro comune.

Il calamaro è un mollusco cefalopode della famiglia Loliginidae.

Il nome comune ha lo stesso etimo di “calamaio”, dal greco kalamos (calamo), che da astuccio per le penne è passato a indicare nel medioevo il vasetto dell’inchiostro, con allusione quindi alla forma del mollusco e al secreto difensivo di colore nero che emette quando minacciato (analogo al nero di seppia).

È caratterizzato da una conchiglia interna (detta gladio o penna) e un corpo allungato con pinne laterali che raggiungono l’estremità posteriore della sacca.

Possiede 10 arti ricoperti da più file di ventose, divisi tra 8 braccia e 2 tentacoli, questi ultimi di maggior lunghezza.

Il colore è roseo-trasparente con venature rosso scuro e violetta. Raggiunge una lunghezza di 30–50 cm.

Si trova abbondante nelle acque costiere a partire dal mare del Nord fino a quelle del Mar Mediterraneo e lungo la costa occidentale dell’Africa.

Questa specie vive dalla superficie fino a profondità di 500 m e viene estensivamente sfruttata dall’industria della pesca.

La riproduzione avviene tra gennaio e luglio, periodo in cui si avvicinano alle coste.

La femmina depone uova piuttosto grandi, in ammassi gelatinosi e tubolari.

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