Ingredients
- 500gr Farina manitoba 0Per la Pasta
- 20gr Lievito di birraPer la Pasta
- 1 cucchiaio Olio EvoPer la Pasta
- qb SalePer la Pasta
- 16 Fiori di zuccaPer Farcire
- 200gr BurrataPer Farcire
- 12 sotto olio Filetti di acciugaPer Farcire
- 4 cucchiai Olio EvoPer Farcire
- qb SalePer Farcire
Directions
Pizza con Burrata e Fiori di Zucca
La Pizza con Burrata e Fiori di Zucca è un antipasto od un piatto unico semplice e gustoso da servire a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per la Pizza con Burrata e Fiori di Zucca disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione e tenere da parte
Mondare i fiori di zucca, eliminare il pistillo asciugare con carta assorbente da cucina, aprirli a metà e tenere da parte.
Preparare la Pasta:
Mettere nella planetaria con gancio o usare lo sbattitore con le fruste ritorte, la farina, 1 cucchiaio di olio evo, 1 pizzico di sale, il lievito, il latte ed impastare.
Mescolare gli ingredienti, nella planetaria o con lo sbattitore, a bassa velocità per qualche minuto.
Passare all’alta velocità e lavorare per 10 minuti, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Prendere l’impasto e buttarlo con forza sul piano di lavoro, ripetere questo gesto più volte fino ad ottenere che l’impasto si stacchi facilmente dal piano di lavoro e dalle mani pur rimanendo elastico e liscio.
Con l’impasto formare una palla, praticare su di essa una croce con un coltello in modo da facilitare la lievitazione.
Mettere la palla in una insalatiera larga ed infarinata, coprire con un canovaccio e metterla in forno spento per almeno 3 ore con la luce accesa.
La pasta dovrà essere raddoppiata di volume.
Distendere la pasta in una teglia da forno per pizza unta di olio.
Mettere sull’impasto un po’ di olio evo, distribuire su tutta la superficie i fiori di zucca in modo da ricoprirla interamente, ungere con olio evo e salare.
Infornare con forno caldo statico a 250°C per 30 minuti.
Togliere la pizza dal forno, depositare su piatto di portata, distribuire sopra la burrata e le acciughe.
Se servita come antipasto tagliare la pizza a quadrati o a triangolini, se come piatto unico tagliarla in 4 fette.
Servire a tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Se si vogliono evitare le bruciature ai bordi della pizza, mettere sul fondo del forno, già in fase di riscaldamento la leccarda del forno con 2 dita di acqua, prima di infornare la pizza, gettare nell’ acqua qualche cubetto di ghiaccio o acqua fredda in modo che si crei vapore nel forno.
La pizza cuoce meglio ed evita le bruciature sull’ impasto.
Se si vuole velocizzare la ricetta acquistare 500gr di pasta pane già pronta, si trova in qualsiasi supermercato, poi seguire i passaggi descritti in ricetta.
I lieviti sono un gruppo di funghi, formati da un unico tipo di cellula eucariotica, che possono avere forma ellittica o sferica. Sono state catalogate più di mille specie di lieviti.
Alcune specie sono comunemente usate per lievitare il pane e far fermentare le bevande alcoliche. La maggior parte dei lieviti appartiene al gruppo degli Ascomiceti.
Un piccolo numero di lieviti come la Candida Albicans può causare infezioni nell’uomo, mentre un altro lievito Malassezia pachidermatis è causa di dermatite ed otite nel cane e nel gatto. Il lievito più comunemente usato è un saccaromicete, termine scientifico Saccharomyces Cerevisiae, che è “addomesticato” da migliaia di anni per la produzione di vino, pane, birra.
I primi a scoprire il lievito di birra furono gli antichi egizi verso il 1500 a.C. I produttori di birra classificano i lieviti come ad alta o bassa fermentazione. Questa classificazione è stata introdotta dal danese Emil Christian Hansen.
Il Saccharomyces Cerevisiae è conosciuto anche come lievito da fornaio; è usato come organismo modello da biologi che studiano genetica e biologia molecolare perché è facile crescerlo in coltura, ed in quanto Eucariota ha una struttura molecolare complessa.
Lievito madre è un termine impropriamente utilizzato per definire un impasto di farina e acqua sottoposto a una contaminazione spontanea da parte di microrganismi (per la maggior parte “lieviti”) presenti nelle materie prime, provenienti dall’aria, dall’ambiente, dall’operatore, il cui sviluppo crea all’interno della massa una microflora batterica autoctona in cui predomina la coltura dei batteri lattici.
L’impasto di farina e acqua sottoposto alla contaminazione di lievito e altri microrganismi è anche conosciuto come pasta madre o lievito madre.
La fermentazione dei batteri lattici è una fermentazione lattica (omo- o etero-fermentante, in base alle specie contaminanti), non è la fermentazione alcoolica tipica del S. cerevisiae (lievito compresso, di birra, industriale). Come prodotti di questo metabolismo si hanno acido lattico, acido acetico, acqua, anidride carbonica e metaboliti secondari. Questa massa acida è impropriamente chiamata in gergo tecnico “lievito”, termine ben lontano dal suo significato microbiologico, per il fatto che contribuisce a “levare”, “alzare” la massa in fermentazione con la produzione di gas: questo processo fisico-chimico apporta al prodotto finito (pane, pizza, prodotti da forno) una serie di aspetti positivi tra cui maggiore digeribilità e conservabilità.