Rigatoni ai Carciofi

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Ingredienti

Regolare le porzioni
400gr Rigatoni o altra pasta corta
4 Carciofi
1 Cipolla
1 cespo indivia belga
10 foglie Sedano
1 Albume
40gr Parmigiano Reggiano
2 cucchiai Olio Evo
qb Sale

informazioni Nutrizionali

2,9g
Proteine
56k
Calorie
0,6g
Grassi
4g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Rigatoni ai Carciofi

Rigatoni ai Carciofi

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Rigatoni ai Carciofi:
In una padella antiaderente mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo.
Aggiungere la cipolla tritata e far appassire.
Unire i carciofi affettati sottilmente, sale e far rosolare a fiamma moderata, mescolare.
Versare la pasta, coprire il tutto a filo con acqua fredda e cuocere, per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore, a fiamma bassa.
A metà cottura unire l’indivia a striscioline e mescolare.
In una ciotola mettere il parmigiano e l’albume e mescolare bene.
Stendere bene il composto ottenuto tra 2 fogli di carta da forno.
Infornare a forno caldo a 180°C per 5 minuti.
Sfornare, far raffreddare e tagliare il composto di formaggio a sfogliette.
Scolare la pasta con i carciofi ed indivia, metterla in una zuppiera, versare sopra il restante olio evo, le foglioline di sedano, le sfogliette di parmigiano e mescolare.

  • 35
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Rigatoni ai Carciofi

I Rigatoni ai Carciofi sono un primo piatto gustoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.

Per i Rigatoni ai Carciofi disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.

Mettere le foglie di insalata nella centrifuga per verdure, lavarle cambiando almeno 3 volte l’acqua di lavatura, azionare la centrifuga per asciugarle, tagliarle a striscioline e tenere da parte.

Pulire, togliere le foglie più dure, tagliare le parti spinose, la barba, dividere i carciofi in spicchi sottilissimi e tenere da parte.

Mettere le foglie di sedano nella centrifuga per verdure, lavarle cambiando almeno 3 volte l’acqua di lavatura, azionare la centrifuga per asciugarle e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo.

Aggiungere la cipolla tritata e far appassire.

Unire i carciofi affettati sottilmente, sale e far rosolare a fiamma moderata, mescolare.

Versare la pasta, coprire il tutto a filo con acqua fredda e cuocere, per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore, a fiamma bassa.

A metà cottura unire l’indivia a striscioline e mescolare.

In una ciotola mettere il parmigiano e l’albume e mescolare bene.

Stendere bene il composto ottenuto tra 2 fogli di carta da forno.

Infornare a forno caldo a 180°C per 5 minuti.

Sfornare, far raffreddare e tagliare il composto di formaggio a sfogliette.

Scolare la pasta con i carciofi ed indivia, metterla in una zuppiera, versare sopra il restante olio evo, le foglioline di sedano, le sfogliette di parmigiano e mescolare.

Servire in tavola direttamente nella zuppiera.

Nota

Invece dei rigatoni si può usare qualsiasi altro tipo di pasta corta.

IIl carciofo (Cynara scolymus ) è una pianta della famiglia delle Asteracaee coltivata in Italia ed in altri Paesi per uso alimentare e, secondariamente, medicinale. Il carciofo è una pianta erbacea perenne alta fino a 1,5 metri, provvista di un rizoma sotterraneo dalle cui gemme si sviluppano più fusti, che all’epoca della fioritura si sviluppano in altezza con una ramificazione dicotomica. Le varietà di carciofo sono classificate secondo diversi criteri. I principali sono i seguenti: in base alla presenza e allo sviluppo delle spine si distingue fra varietà spinose e inermi. Le prime hanno capolini con brattee terminati con una spina più o meno robusta, le inermi hanno invece brattee mutiche o mucronate. In base al colore del capolino si distingue fra varietà violette e verdi. In base al comportamento nel ciclo fenologico si distingue fra varietà autunnali o rifiorenti e varietà primaverili o unifere. Le prime si prestano alla forzatura in quanto possono produrre capolini nel periodo autunnale e una coda di produzione nel periodo primaverile. Le seconde sono adatte alla coltura non forzata in quanto producono capolini solo dopo la fine dell’inverno. Fra le varietà più famose si annoverano il Brindisino, il “Paestum” (carciofo IGP proveniente dall’omonima città della magna Grecia di Capaccio-Paestum), Spinoso sardo (coltivato anche in Liguria con il nome di Carciofo spinoso d’Albenga), il Catanese, il Verde di Palermo, il Carciofo di Montelupone verde, il Romanesco, il Mazzaferrata di Cupello, il Violetto di Toscana, il Precoce di Chioggia, il Violetto di Provenza, il Violetto di Niscemi. Le varietà di maggiore diffusione in passato erano il Catanese, lo Spinoso sardo e il Violetto di Provenza, fra i tipi autunnali forzati, e il Romanesco e il Violetto di Toscana fra quelli primaverili non forzati. Lo Spinoso sardo, una delle varietà più apprezzate nel mercato locale ed in alcuni mercati dell’Italia settentrionale ha subito un drastico ridimensionamento dagli anni novanta a causa della ridotta pezzatura media dei capolini e della minore capacità produttiva rispetto ad altre cultivar (Tema, Terom, Macau, ecc.). Il basso contenuto calorico del carciofo fa sì che sia specialmente indicato nelle diete dimagranti. I fiori, contengono il lab-fermento (chimosina), che si usa come caglio del latte. La cucina Ligure valorizza molto questo ingrediente, che, per il fatto di maturare in primavera, diventa in tale periodo il componente di una variante della locale torta pasqualina, specialità tradizionalmente a base di bietole. Specialità della cucina Romana sono invece il Carciofo alla Romana (stufato in olio di oliva, brodo vegetale, prezzemolo, aglio e mentuccia), il carciofo alla Giudia fritto in olio di oliva, i carciofi fritti in pastella e l’insalata di carciofi (crudi a lamelle). Anche nella cucina siciliana, dove specialmente nella piana di Gela, e nella vicina Niscemi, vengono prodotti una larga fetta dell’output nazionale, il carciofo ricopre un ruolo di rilievo, venendo utilizzato in molte pietanze ed anche consumato in occasione di festività locali e religiose.

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