Ingredients
- 400gr Riso venere
- 1 Avocadomaturo
- 1 Lime
- 40gr Pistacchigranella o tritati
- 150gr Salmone affumicato
- 200gr Fagiolini
- 2 rametti Basilico
- 4 cucchiai Olio Evo
- qb Sale
Directions
Riso Nero con Salmone e Avocado
Il Riso Nero con Salmone e Avocado è un primo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per il Riso Nero con Salmone e Avocado disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di basilico e tenere da parte.
Pelare l’avocado con il pela-verdure, eliminare il torsolo, tagliarlo a cubetti da 1cm per 1cm e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, il lime, pelare la scorza facendo attenzione a non prelevare la pellicina bianca sottostante, tagliarla a striscioline sottili e tenere da parte.
Spremere il lime senza scorza nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Tagliare testa e fondo ai fagiolini (spuntare), lavarli sotto acqua corrente, tagliarli a metà e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a striscioline e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare i fagiolini tagliati a metà per 15 minuti a fiamma moderata.
Scolarli e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare il riso venere secondo le indicazioni di cottura riportate sulla confezione dal produttore.
Scolare, metterlo in una ciotola, far raffreddare ed unire i fagiolini cotti, l’avocado a cubetti, il salmone a striscioline.
Nel bicchiere del mixer mettere le foglie di basilico, l’olio evo, il succo di lime, azionare il mixer al fine di ottenere una emulsione.
Versare l’emulsione nella ciotola con il riso e mescolare.
Unire i pistacchi tritati, le scorzette di lime e mescolare.
Servire in tavola direttamente nella ciotola preparata.
Nota
I salmoni appartengono alla famiglia Salmonidae, unica rappresentante dell ‘ordine Salmoniformes, comprende numerose specie di pesci ossei d’acqua dolce e marina, tra cui le trote ed i salmoni. Questi pesci sono presenti in tutto l’emisfero boreale, nelle zone temperate e fredde e fino alle zone polari, sia nei mari che nei fiumi e laghi. Sono stati largamente introdotti in tutte le parti del mondo con caratteristiche climatiche idonee.
I salmonidi non sono sensibili alle basse temperature mentre le alte li possono uccidere, per questo nelle regioni meridionali d’Europa, Asia ed America settentrionale li ritroviamo solo nelle zone montane. Questi pesci sono anche molto sensibili alla carenza di ossigeno nell’acqua e, di conseguenza, all’inquinamento della stessa. I salmonidi rivestono un ruolo di primaria importanza nell’industria della pesca di molti paesi settentrionali, il salmone, ad esempio, è un importantissimo oggetto di pesca professionale in Scozia e Norvegia. Le carni di questi pesci sono ottime in tutte le specie. Un salmone adulto vive una decina d’anni, durante i quali raggiunge la lunghezza massima di un metro e mezzo e può arrivare a pesare anche 20kg. Il salmone nasce in acque dolci e migra verso il mare. Nell’arco della sua vita un salmone si riproduce 3 o 4 volte, dando origine a risalite lungo i fiumi. Durante il periodo riproduttivo non si nutre e se incontra un ostacolo dimostra una straordinaria tenacia nel tentativo di superarlo. Un salmone adulto può infatti compiere balzi di tre metri, che gli consentono di superare rapide e cascate, fino a giungere ai freddi corsi d’acqua montani. Arrivato in questi luoghi il salmone depone le sue uova, le feconda e tenta di riportarsi al mare. Il salmone si presta a tutti i regimi nutrizionali, ma deve essere gustato in porzioni calibrate dai soggetti in sovrappeso. Il salmone grazie al contenuto in omega 3, è utile nella terapia contro l’ipertrigliceridemia e l’ipertensione. Non contiene lattosio e glutine. Non è tollerato nelle diete vegetariane e vegane.
La porzione media per persona di salmone fresco è di circa 100-150gr (185-280 kcal). Il salmone si deve cucinare a temperature non troppo alte, perché i grassi omega 3 sono particolarmente sensibili al calore.