Ingredienti
- 20 Gamberi
- 4 Calamarigrossi
- 3 limone
- 40gr Pangrattato
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 3 cucchiai Olio Evo
- 1/2 litro olio arachidi
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Spiedini di Gamberi e Calamari
Gli Spiedini di Gamberi e Calamari sono un piatto versatile si possono servire come antipasto o come secondo piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena, a base di pesce, in famiglia o con amici.
Per gli Spiedini di Gamberi e Calamari disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere il pangrattato, il prezzemolo tritato, mescolare e tenere da parte.
Spremere i limoni nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Sciacquare bene i gamberi ed asciugarli con carta assorbente da cucina.
I crostacei devono essere sciacquati a lungo con acqua fredda, affinché vengano eliminate le possibili sostanze che vengono utilizzate per la loro conservazione.
Lavare i gamberi con acqua e aceto e lasciarli a bagno per qualche minuto. Questa procedura si può utilizzare sia per i crostacei surgelati sia per quelli freschi in quanto toglie i residui di ammoniaca che viene usata per il mantenimento del crostaceo.
Queste accortezze sono sufficienti come misure igieniche.
Incidere la corazza dei gamberi con un coltello ben affilato.
Togliere la corazza, la coda, la testa ed il filino nero sul dorso.
Risciacquare ancora sotto acqua corrente trasferire i gamberi su di un panno asciutto a scolare.
Sciacquare i calamari sotto acqua corrente.
Prendere il calamaro per la testa con una mano e con l’altra i tentacoli, tirare fino a dividerlo in due parti.
Buttare le interiora che si trovano una parte attaccata ai tentacoli e l’altra all’interno della testa.
Infilare un dito nella testa del calamaro e togliere tutti i residui di interiora. Togliere l’osso del calamaro (gladio o penna) situato all’interno della testa.
Sciacquare sotto acqua corrente.
Togliere la pelle del calamaro partendo dalla base della testa verso la parte appuntita.
Fare una piccola incisione alla base, e da lì partire per toglierla.
Sciacquare sotto acqua corrente.
Dai tentacoli, eliminare il becco.
Togliere gli occhi del calamaro con le forbici.
Togliere la pelle dai tentacoli fin dove è possibile.
Se il calamaro è grosso togliere anche le ventose.
Sciacquare sotto acqua corrente.
Tagliare a rondelle la sacca e tenere interi i tentacoli.
In una ciotola mettere i gamberi ed i calamari puliti, l’olio evo, il succo di limone, sale, pepe, mescolare e far marinare per almeno 30 minuti.
Sgocciolare i gamberi ed i calamari dalla marinata infilarne alternativamente 5 per ogni stecchino di legno o di acciaio di 10cm di lunghezza, se serviti come secondo piatto in modo da avere 4 stecchini o 2 gamberi e 2 calamari per stecchino se serviti come antipasto in modo da avere 10 stecchini.
Passarli nel misto di pangrattato e prezzemolo e far aderire bene
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Allineare gli spiedini nell’olio bollente e friggerli in ogni loro parte.
Prelevarli dalla padella con un mestolo forato e disporli su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Allinearli su di un piatto di portata e salarli.
Servire in tavola su di un piatto di portata.
Nota
Gli Spiedini di Gamberi e Calamari se serviti come secondo piatto si accompagnano, come contorno, con patatine fritte o con verdura fresca di stagione.
Il nome volgare“gambero” identifica varie specie di crostacei acquatici appartenenti all’ordine dei Decapodi e marginalmente agli ordini degli Euphausiacea (Krill), degli Stomatopoda (cannocchie), dei Mysida e degli Amphipoda.
Il termine generico “gambero” viene utilizzato per indicare sia le specie marine sia quelle d’acqua dolce (p.es. famiglia Astacidae).
Il corpo dei gamberi è suddiviso in tre parti: capo, torace e addome.
Il capo presenta l’antenna, l’antennula, due mascelle e una mandibola.
Nel torace sono presenti cinque appendici ambulacrali più tre paia di appendici modificate a massillipedi. Tre paia di questi, muniti di chele, sono utilizzati per il nutrimento. Infine nell’addome sono presenti sei paia di appendici che non hanno funzione ambulacrale, ma rappresentano invece appendici atte al movimento dell’acqua in avanti. In questo modo l’acqua viene spinta in avanti e fatta filtrare nelle branchie che si trovano su una parte delle appendici biramose del torace.
Conducono un’esistenza prevalentemente notturna.
Cacciano con l’ausilio delle appendici frontali (le chele) e individuano la preda grazie alle antenne che percepiscono le vibrazioni e forniscono un’identificazione della preda.