Spinaci alla Romagnola

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Ingredients

Adjust Servings:
800gr Spinaci
30gr Uvetta
1 spicchio Aglio
1 ciuffetto Prezzemolo
1 pizzico Zucchero
3 cucchiai Olio Evo
qb Pepe
qb Sale

Nutritional information

3g
Proteine
31k
Calorie
1g
Grassi
4g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Spinaci alla Romagnola

Features:
  • Tradizionale

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere l’aglio, il prezzemolo, gli spinaci strizzati, 1 pizzico di zucchero, l’uvetta strizzata, pepe, sale e cuocere per 10 minuti a fiamma bassa, mescolare di tanto in tanto.
Depositarli su di un piatto di portata.

  • 40
  • Serves 4
  • Easy

Ingredients

Directions

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Spinaci alla Romagnola

Gli Spinaci alla Romagnola sono un contorno gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

Per gli Spinaci alla Romagnola disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

In una ciotola con acqua tiepida mettere a rinvenire l’uvetta per almeno 30 minuti, strizzarla e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Lavare, mondare gli spinaci, eliminare i gambi, le foglie ammalorate.

Mettere gli spinaci in una pentola senza acqua e cuocere a pentola coperta per 20 minuti a fiamma moderata.

Scolarli, far raffreddare e strizzarli bene con le mani.

Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere l’aglio, il prezzemolo, gli spinaci strizzati, 1 pizzico di zucchero, l’uvetta strizzata, pepe, sale e cuocere per 10 minuti a fiamma bassa, mescolare di tanto in tanto.

Depositarli su di un piatto di portata.

Servire direttamente in tavola il piatto di portata preparato.

Nota

Lo spinacio (Spinanacia oleracea) è della famiglia delle  Chenopodiaceae.

In Italia è arrivato attorno all’anno 1000, direttamente dalla Spagna dove era stato diffuso dagli arabi o dai crociati, a seconda delle versioni. L’origine più probabile è persiana. La sua coltivazione si diffonde solamente a partire dal quattordicesimo secolo, in particolar modo in Toscana, negli orti delle suore Benedettine. Si narra che fossero molto amati da Caterina de’ Medici, tanto che, alla sua partenza per la Francia dove sarebbe diventata moglie del futuro re Enrico II, portò con sé alcuni cuochi di corte per assicurarsi di avere sempre a disposizione sulla tavola gli amati spinaci. Sembra derivare da qui il detto tutto francese à la florentine, riferito alle pietanze servite su un letto di spinaci. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi. Gli spinaci sono tra gli ortaggi con il più alto contenuto di ferro, ma è diffusa l’errata convinzione che ne contenga un quantitativo elevato tanto che a volte si mangiano spinaci in alcuni casi di anemia. Sembra che questa credenza, più volte smentita, sia nata in seguito ad un errore di battitura su un’etichetta: invece di scrivere 3,4 mg ogni 100 gr, anche se secondo altre rilevazioni la quantità sarebbe di 2,9 mg ogni 100gr, fu scritto 34. Questo avvenne prima del 1929, quando fece la sua comparsa il fumetto Braccio di Ferro. A parità di peso altri vegetali hanno un contenuto di ferro molto più alto: lenticchie (9 mg di ferro ogni 100 g), semi di girasole (8,9 mg), farina di soia (8,4 mg), ceci (6,7 mg/100 g). Sono indicati per la salute dei nostri occhi, per prevenire patologie all’apparato cardiocircolatorio, oltre che per le gestanti. Pur essendo più comoda la cottura in acqua, il consiglio degli esperti per mantenere intatte tutte le proprietà positive degli spinaci è quello di mangiarli crudi, oppure di scottarli senza l’utilizzo di acqua, visto che ne contengono già in abbondanza. Gli spinaci possono essere surgelati ed hanno la proprietà di non perdere il sapore li hanno fatti diventare nel tempo uno dei prodotti principali dell’industria conserviera. I vari tipi di spinaci vengono impiegati in modi diversi in cucina, ci sono quelli piccoli e con foglie lisce, destinati ad essere mangiati crudi, in insalata; ci sono poi quelli con foglie molto sottili, difficili da trovare sul mercato perché coltivati per la produzione di surgelati; per finire ci sono quelli con foglie più coriacee e bollose, che sono invece destinate al consumo fresco solo a seguito di una cottura. Negli ultimi anni, si stanno sempre di più diffondendo le varietà a foglia liscia anche per la cottura casalinga, perché più facili da lavare e pulire dai residui di terra e sabbia. Si tratta di una verdura che si può trovare quasi tutto l’anno, anche se il picco di produzione si ha fra l’autunno e l’inverno, con semine che vanno dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno.

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