Ingredients
- 16 Ostrica
- 1 confezione cavialenero e rosso
- 50gr Caprino
- 50gr Burro
- 1 Succo limone
- 8 Fetta di panenero
- 1 ciuffo Prezzemolo
- qb Sale
- qb Pepebianco
Directions
Tartine con ostriche e caviale
Le Tartine con ostriche e caviale sono uno dei migliori antipasti di pesce della cucina Italiana. Le Tartine con ostriche e caviale sono un abbinamento perfetto per un antipasto fresco ed elegante, ideale per pranzi e cene importanti e speciali.
Per le Tartine con ostriche e caviale
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:
- le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Lavare bene le ostriche e spazzolare le conchiglie per eliminare le impurità
che si sono depositate sopra.
Sul piano di lavoro, togliere,
con un coltello ben affilato,
la crosta alle fette di pane e tenere da parte.
Lasciare il burro a temperatura ambiente per poterlo lavorare meglio
e tenere da parte.
Aprire le conchiglie con l’apposito coltellino
e togliere le ostriche e tenere da parte.
In una ciotola, mescolare bene il burro ammorbidito
con il formaggio caprino.
Spalmare il composto sulle fette di pane.
Distribuire il caviale sulle fette di pane
e mettere 2 ostriche su ogni fetta.
Salare, pepare leggermente
e dare una spruzzatina con il succo del limone.
Guarnire con foglioline di prezzemolo.
Servire in tavola su piatto di portata.
Vino consigliato:
Champagne o Franciacorta brut.
Nota
Le ostriche devono essere freschissime.
Per rendere le tartine di ostriche e caviale più scenografiche, a piacere, fare alcune tartine con il caviale nero e altre con il caviale rosso.
Disporle quindi alternate su di un vassoio e servire.
Ideale accompagnare le ostriche con della vodka, dello spumante o dello champagne.
Niente di più elegante per iniziare un pranzo o una cena importante.
Le Tartine con ostriche e caviale sono ideali per una serata particolare come Natale e le festività natalizie, Capodanno, Pasqua e S. Valentino.
Ostrea (nome volgare ostrica) è un genere di molluschi bivalvi dalla conchiglia tondeggiante ricoperta di lamelle squamose ondulate.
Le due valve sono disuguali e quella inferiore, a cui è ancorato l’animale, è più grande e incavata della superiore.
Vive in tutti i mari d’Europa a bassa profondità, abbarbicata alle rocce o ad altri corpi solidi.
Alcune ostriche, principalmente le specie dei mari orientali, producono perle.
È molto apprezzata nella cucina Mediterranea.
Il consumo di ostriche è stato, sin dal periodo preistorico, un elemento importante dell’alimentazione nel bacino del Mar Mediterraneo, infatti diversi cumuli di gusci di ostriche furono rinvenuti da Heinrich Schliemann durante i suoi scavi a Micene.
Buona parte della costa greca è da sempre ricca di ostriche allo stato naturale, così come le coste egiziane, francesi ed italiane.
Nella Roma Imperiale di Nerone ci fu una vera e propria “moda” del consumo di ostriche, che da piatto povero divenne invece un alimento riservato ai ceti sociali più facoltosi. In particolare, è certo che durante il periodo neroniano giungessero a Roma navi cariche di ostriche provenienti dalla Britannia, molto diverse da quelle che si potevano raccogliere lungo le coste italiane.
Inoltre buona parte dell’approvvigionamento romano proveniva dall’ostricoltura che si praticava lungo le coste francesi. I metodi utilizzati per l’allevamento di ostriche furono ben descritti dal poeta romano Decimo Magno Ausonio, vissuto nel IV secolo dopo Cristo.
Così come allora, anche oggi la Francia resta una delle principali produttrici mondiali di ostriche per uso alimentare.
L’ostricoltura è una pratica dell’acquacoltura che prevede l’allevamento delle ostriche per il consumo umano. Spesso l’allevamento delle ostriche avviene insieme a quello delle perle. La storia dell’ostricoltura risale agli Antichi Romani, che la praticavano in Gran Bretagna per trasportare poi i prodotti in Italia. A partire dal XVIII secolo è un’attività molto fiorente in Francia.
Gli ostricultori mettono le ostriche a purgare in bacini di decantazione per far loro espellere melma e sabbia. Alcuni installano un iniettore d’ossigeno per lottare contro i batteri tossici (che affiorano come schiuma, facile da eliminare).
Poi le ostriche sono poste in speciali panieri per essere spedite, dopo controllo sanitario, ai ristoratori, ai privati sul posto, ai mercati o ai negozi di pesce.