Ingredients
- 200gr Tonnoin scatola sotto olio
- 1 spicchio Aglio
- 1 Carote
- 1 Cipolle rossepiccola
- 1 costa Sedano
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 1 limone
- 200gr Passata di pomodoro
- 30gr Burro
- 3 cucchiai Olio Evo
- qb Sale
Directions
Tonno al Sugo
Il Tonno al Sugo è un piatto versatile si può servire come antipasto caldo o come secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena con familiari ed amici.
Per il Tonno al Sugo disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.
Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.
Pelare la carota, lavarla, tritarla e tenere da parte.
Lavare il sedano, pestarlo con la lama di un coltello, tritarlo e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Sgocciolare il tonno dall’olio di conservazione, mantenere il pezzo intero e tenere da parte.
In una pentola con acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare il pezzo di tonno per 30 minuti a fiamma bassa, cambiare l’acqua bollente ogni 10 minuti e ripetere l’operazione.
Scolare, far raffreddare il tonno, tagliarlo a fettine sottili e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo e 15gr di burro.
Aggiungere la cipolla, l’aglio, il sedano, la carota, il prezzemolo tutti tritati e far rosolare a fiamma moderata.
Unire 4 cucchiai di acqua e far bollire per 5 minuti.
Aggiungere il tonno a fettine, la passata di pomodoro, il restante burro e cuocere per 10 minuti a fiamma bassa, mescolare di tanto in tanto.
Togliere da fuoco la padella, versare il succo di ½ limone e mescolare.
Versare il tutto su di un piatto di portata
Servire caldo in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Thunnus South, 1845 è un genere della famiglia Scombridae che raggruppa otto speci di grandi pesci pelagici predatori, conosciuti comunemente come tonni.
Già gli antichi praticavano su larga scala la pesca del tonno, soprattutto a Gibilterra e nell’Ellesponto, in Sicilia lungo le coste del trapanese. La tecnica di pesca variava a seconda del luogo e della stagione. La specie pescata era soprattutto il tonno
La maggior parte della flotta tonniera utilizza le reti di circuizione; si usano anche i palamiti che, senza misure di mitigazione, causano la morte di migliaia di tartarughe, uccelli marini e squali. Questo sistema di pesca ha colpito anche gli stock del tonno pinna gialla. Il tonnetto striato, che oggi è la specie più utilizzata per il consumo alimentare al mondo, è pescato a canna, più ecosostenibile.
Le varie parti del tonno (ventresca, filetti, bottarga, mosciame, lattume, cuore, buzzonaglia) vengono utilizzate per la preparazione di piatti che ne prevedono l’uso crudo, come nel sushi o nel sashimi, e cotto. Viene anche conservato sott’olio o al naturale (in acqua salata), generalmente confezionato in scatolette metalliche o vasetti di vetro.
Normalmente in Italia il tonno maggiormente commercializzato è il tonno pinna gialla (yellowfin), la specie oceanica più diffusa e per questo di prezzo in genere più basso, mentre il tonno rosso (bluefin), tipico del Mediterraneo, è in via di estinzione. In Spagna è utilizzato anche il tonno alalunga. Da alcuni anni il più diffuso al mondo per l’inscatolamento sott’olio è il tonnetto striato.
Il consumo di tonno contaminato da batteri senza alterazioni organolettiche può dare origine alla cosiddetta sindrome sgombroide (HFP, histamine fish poisoning), una reazione gastro-enterica con sintomi simil-allergici che insorgono da dieci minuti a qualche ora dall’ingestione (in media dopo novanta minuti), riconducibili all’istamina (una sostanza che stimola l’infiammazione) in esso contenuta. I sintomi si risolvono spontaneamente nell’arco di qualche ora, ma possono durare fino a 48 ore. Raramente si hanno quadri sintomatici gravi.
Insieme ad altri predatori in testa alla catena alimentare, come pescespada e verdesca, è uno dei pesci con i più alti livelli di mercurio. I tempi di digestione medi sono tra le cinque e sei ore per il tonno sott’olio crudo.
Numerose regioni italiane hanno inserito nel proprio elenco di prodotti agroalimentari tradizionali il tonno o parti di esso:
Liguria: tonno sott’olio, tonnina. Toscana: tonnina, filetto di tonno.
Sicilia: bottarga, uovo di tonno, tonno di tonnara, buzzonaglia, Ficazza, o “sosizzune”, tonno in agrodolce, cuore, cuore di tonno, figatello, lattume
musciame di tonno, filetto di tonno, tonno affumicato, tonno sott’olio, ventre di tonno, tunnina, polmonello. Calabria: bottarga di tonno, tonno sott’olio, pesantono sott’olio, pisantuni sutt’ogghiu. Sardegna. belu, trippa di tonno
bottarga di tonno, bottariga di tonno, butariga de tonnu, butarga de tonnu, butarla de scampirru, cuore, cuore di tonno, figatello, lattume musciame di tonno, filetto di tonno, tonno affumicato, tonno sott’olio
tunninia. Piemonte: Antipasto piemontese.