Ingredients
- 1 cespo Trevigiana
- 40gr Uvetta
- 8 Uova
- 100gr scamorza
- 40gr Burro
- 2 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Directions
Torta Salata con Trevigiana ed Uvetta
La Torta Salata con Trevigiana ed Uvetta è un ottimo antipasto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena od un aperitivo in famiglia o con amici.
Per la Torta Salata con Trevigiana ed Uvetta disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una ciotola con acqua tiepida mettere a rinvenire l’uvetta per almeno 30 minuti, strizzarla e tenere da parte.
Mettere le foglie di insalata nella centrifuga per verdure, lavarle cambiando almeno 3 volte l’acqua di lavatura, azionare la centrifuga per asciugarle, tagliarle in striscette sottili e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a filetti sottili la scamorza e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo ed i burro.
Aggiungere la trevigiana a striscette e farla appassire a fiamma moderata, mescolare di tanto in tanto, salare e pepare.
In una ciotola sbattere con i rebbi di una forchetta le uova con 1 pizzico di sale e pepe, aggiungere la scamorza a filetti, l’uvetta, la trvigiana a filetti e mescolare bene.
Imburrare una tortiera con cerniera del diametro di 22cm, versare il composto appena preparato e livellarlo con una spatola.
Infornare a forno caldo a 200°C per 20 minuti.
Sfornare e depositare la torta su di un piatto di portata.
Servire in tavola sul piatto di portata preparato.
Nota
La Torta Salata con Trevigiana ed Uvetta è un ottimo antipasto si può servire caldo, tiepido o a dadini per un aperitivo.
La scamorza è un formaggio a pasta filata prodotto con latte vaccino. Alcuni caseifici campani producono anche la scamorza con latte bufalino.
È riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale delle regioni Campania, Basilicata, Abruzzo, Lazio, Molise, Puglia, Sicilia e Calabria (ove assume la denominazione di “Provola”).
In genere ha la forma di una palla, dal peso di 0,15-0,25 kg e viene prodotta anche in versione affumicata o farcita
Il termine scamorza (di origine pugliese) potrebbe provenire da “capa mozza”, ossia “testa mozzata”. Questa etimologia spiegherebbe anche l’uso del termine per indicare una persona stupida.
Prodotto con latte vaccino o di bufala (soprattutto in Campania) e talvolta anche di pecora (in Puglia), è un formaggio a pasta filata, come la mozzarella. La sua forma è ovoidale tesa da una corda (ora sostituita da un nastro di plastica per motivi igienici) da qui la sua forma bipartita.
La base, molto flessibile, si forma in acqua calda. Viene poi raffreddato in acqua fredda, messo in salamoia e poi messo ad asciugare in un luogo asciutto (solitamente una cantina). Può essere raffinato da una settimana a un mese. C’è sia la versione bianca più morbida con la pelle più sottile che la versione affumicata. In quest’ultimo caso il formaggio viene affumicato con fumo di legna o di paglia, che gli conferisce un colore dorato, un sapore caratteristico ma che rimane tenue e che, infine, ne consente una migliore conservazione.
Un modo tradizionale per mangiare la scamorza è grigliare fette spesse circa 1 cm.