Tramezzini Fritti con Acciughe

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Ingredients

Adjust Servings:
220gr Farina 00
50cl Latte
30gr Burro
8 Acciughe sotto olio
1/2 litro olio arachidi
qb Sale

Nutritional information

29g
Proteine
210k
Calorie
10g
Grassi
7g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Tramezzini Fritti con Acciughe

Features:
  • Tradizionale

Sulla spianatoia mettere la farina a fontana, unire il burro, il latte, 1 pizzico di sale ed impastare il tutto in modo da ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Formare la palla di pasta e far riposare per 30 minuti coperta da un canovaccio.
Dividere la pasta a metà, allargare le parti in ugual misura con un mattarello.
Disporre su una delle 2 parti le acciughe a quadratini, sovrapporre esattamente l’altra metà di pasta e tirarle con il mattarello a sfoglia sottile.
Tagliare la sfoglia ottenuta in quadrati di 3cm per lato.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Aggiungere i quadratini e friggerli in ogni loto parte.
Prelevarli dalla padella con un mestolo forato e disporli su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.

  • 40
  • Serves 6
  • Easy

Ingredients

Directions

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Tramezzini Fritti con Acciughe

I Tramezzini Fritti con Acciughe sono un piatto versatile si possono servire come antipasto o come contorno gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena importanti o per un aperitivo, in famiglia o con amici o per un buffet.

Per i Tramezzini Fritti con Acciughe disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione, tagliarli a quadratini sottili e tenere da parte.

Sulla spianatoia mettere la farina a fontana, unire il burro, il latte, 1 pizzico di sale ed impastare il tutto in modo da ottenere un composto liscio ed omogeneo.

Formare la palla di pasta e far riposare per 30 minuti coperta da un canovaccio.

Dividere la pasta a metà, allargare le parti in ugual misura con un mattarello.

Disporre su una delle 2 parti le acciughe a quadratini, sovrapporre esattamente l’altra metà di pasta e tirarle con il mattarello a sfoglia sottile.

Tagliare la sfoglia ottenuta in quadrati di 3cm per lato.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.

Aggiungere i quadratini e friggerli in ogni loto parte.

Prelevarli dalla padella con un mestolo forato e disporli su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.

Disporli ordinatamente su di un piatto di portata.

Servire in tavola direttamente nel piatto di portata.

Nota

I Tramezzini Fritti con Acciughe, come contorno, sono ideali per accompagnare un fritto di pesce.

L’acciuga o alice (Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758)) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Engraulidae di grande importanza economica. Acciuga deriva dal latino volgare apiua o apiuva per il classico aphyē, dal greco ἀφύη aphýē, nome di un piccolo pesce. Il termine alice, di area italiana meridionale, napoletana e siciliana (alici), deriva dal latino hallēx, allēx, alēc, hallēc o allēc, -ēcis, una salsa simile al garo, fatta con interiora fermentate di pesce, e a sua volta dal greco ἁλυκόν halykón, da confrontare con ἁλυκίς halykís (“salamoia”)

La specie è diffusa nell’Oceano Atlantico orientale, tra la Norvegia ed il Sud Africa. È presente e comune anche nei mari Mediterraneo , Nero e D’Azov. Alcuni esemplari sono stati catturati nel canale di Suez; si tratta quindi di una delle poche specie di pesci mediterranei che hanno intrapreso una migrazione verso il Mar Rosso in senso contrario a quello dei migranti lessepsiani. Si alimenta di giorno. Si nutre di zooplacton, le prede principali sono crostacei copepodi e stadi larvali di molluschi.

L’acciuga è una delle specie ittiche più importanti per le marinerie del mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico temperato caldo europeo. La sua cattura avviene con vari metodi (reti da strascico, reti da posta, ecc.), ma principalmente con un’apposita rete da circuizione nota come ciànciolo, in cui i banchi di acciughe e altri piccoli pesci pelagici vengono attratti da fonti luminose (lampàre). Nell’area mediterranea il bacino più produttivo risulta il mar Adriatico con l’80% dello sbarcato italiano. La misura minima per la commercializzazione nella UE è di 9 cm.

L’acciuga ha carni buone che vengono consumate sia fresche (ad esempio ripiene), sia conservate in svariati modi: sotto sale, sott’olio, come pasta d’acciughe, ecc. Le acciughe conservate entrano a loro volta in numerose ricette; ad esempio in Piemonte, dove in passato grazie alla conservazione sott’olio o sotto sale erano uno dei pochi pesci di mare tradizionalmente disponibili, oltre che alla base della bagna càuda sono utilizzate come antipasto sotto forma di acciughe al verde.

È oggetto, soprattutto nel mar Adriatico, di sovvrapesca. Si stima che la sola flotta di Chioggia in estate rigetti in mare tra le 6 e le 9 tonnellate al giorno di acciughe (e sardine) morte, per ogni coppia di navi, a causa del prezzo di mercato non remunerativo. Gli stock ittici si sono notevolmente ridotti nell’arco degli ultimi decenni.

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