Ingredients
- 3,5 kg Fave
- 70gr Pancetta1 sol fetta
- 40gr Lardo1 sol fetta
- 2 Cipolla
- 1 ciuffetto Prezzemolo
- 16 fettine Pane casereccio
- 1 cucchiaio Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Directions
Zuppa di Fave alla Napoletana
La Zuppa di Fave alla Napoletana è un primo piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per la Zuppa di Fave alla Napoletana disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Imburrare le fette di pane disporle su di una leccarda da forno, ricoperta da carta da forno, leggermente distanziati le une dalle altre.
Infornare a forno caldo a 180°C per 8 minuti, girarle 1 volta sola, sfornare e tenere da parte.
Sgranare le fave, lavarle sotto acqua corrente e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare le cipolle e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a dadini la pancetta e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tritare il lardo e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare 1 cucchiaio di olio evo.
Aggiungere le cipolle tritate, il lardo tritato, la pancetta a dadini e far imbiondire mescolando.
Unire le fave sgranate, pepe, sale e cuocere per 20 minuti mescolando di tanto in tanto.
Aggiungere acqua bollente a filo fave e continuare la cottura per 20 minuti a fiamma bassa.
Mettere la Zuppa di Fave alla napoletana in 4 fondine ricoperte da 4 fette di pane casereccio abbrustolito ciascuna, spolverizzare con il prezzemolo tritato.
Servire in tavola direttamente nei 4 piatti individuali.
Nota
La fava Vicia faba è una pianta della famiglia delle Leguminose o Fabaceae.
In relazione alla grandezza del seme, in Vicia faba L. vengono distinte quattro varietà botaniche:
Vicia faba var. paugyuga con semi molto piccoli, di origine indiana, non è coltivata
Vicia faba var. minor Beck, detta comunemente “favino”, con peso dei 1000 semi inferiore a 700 grammi e baccello clavato e corto; è utilizzata come foraggio o sovescio;
Vicia faba var. equina Pers., detta comunemente “favetta”, con peso dei 1000 semi compreso tra 700 e 1000 grammi e baccello clavato e allungato; è utilizzata come foraggera;
Vicia faba var. major Harz. con semi grossi, il peso dei 1000 semi è superiore a 1000 grammi, il baccello è lungo 15–25 cm ed è pendulo e di forma appiattita che contiene 5-10 semi. Appartengono a questa varietà le cultivar da consumo fresco.
Secondo un’antica tradizione agraria, nell’orto sarebbe bene seminare alcune fave all’interno delle altre colture poiché questo legume, oltre ad arricchire il terreno di azoto, attirerebbe su di sé tutti i parassiti, che di conseguenza non infesterebbero gli altri ortaggi. La fava viene avvicendata come coltura miglioratrice tra due frumenti. Il terreno viene preparato in estate, poi affinato e concimato: la semina si fa a righe o a buchette, in modo da avere 8-10 piante/m2. Essendo una pianta che teme il caldo, nelle zone climatiche temperate calde la semina delle fave va effettuata in autunno o all’inizio dell’inverno, con raccolti a partire da circa 180 giorni dopo. Per le zone molto fredde è meglio seminare in primavera.
Il fosfato di ammonio è il principale concime chimico utilizzato per la produzione di fave.
Stando ad una credenza popolare diffusa in Italia, se si trova un baccello di fava contenente sette semi si avrà un periodo di grande fortuna.
Questi vegetali vengono consumati sia freschi che cotti e contengono molta acqua e proteine. In particolare, i semi delle Fabaceae sono noti in gastronomia come legumi.