Dieta e Norme per Gruppo Sanguigno 0 – A – B – AB
Dieta gruppo sanguigno 0 - A - B - AB
Dieta gruppo sanguigno 0 – A – B – AB
Dieta e Norme per Gruppo Sanguigno 0, A, B, AB, selezioni di ricette specifiche. Dalla ricerca scientifica del Dott.re Mozzi le nostre idee di ricette abbinabili
Ricette Grupp0 0:
Antipasti – Contorni – Dessert – Primi Piatti – Secondi Piatti
Ricette Gruppo A:
Antipasti – Primi piatti – Secondi piatti – Contorni – Dessert
Ricette Gruppo B:
Antipasti – Primi piatti – Secondi piatti – Controni – Dessert
Ricette del gruppo AB:
Antipsasti – Primi piatti – Secondi piatti – Contorni – Dessert
L’antica alimentazione dei nostri progenitori:
Nel corso della storia l’uomo ha dovuto adattarsi a diverse condizioni climatiche,
ambientali e alimentari.
Questi adattamenti gli hanno permesso di sopravvivere,
ma hanno anche provocato grandi cambiamenti nel sistema immunitario
e determinato la diversificazione degli antigeni nel sangue.
In definitiva, i più grandi passi avanti nell’evoluzione
sono dovuti al cibo e ai diversi modi inventati dall’uomo per procurarselo.
Il gruppo 0 è il gruppo sanguigno più antico
e risale ai primi esseri umani che comparvero sulla faccia della Terra,
centinaia di migliaia di anni fa.
Questi uomini preistorici, probabilmente originari dell’Africa,
non erano ancora cacciatori, non avevano una vita lunga e potevano morire per moltissime ragioni,
dalle malattie infettive alle aggressioni di animali feroci e persino per una semplice frattura;
di conseguenza, impiegavano le loro risorse e la loro intelligenza
principalmente per difendersi dall’ambiente ostile
nel quale erano costretti a sopravvivere.
Gli homo habilis, vissuti circa 2,5 milioni di anni fa,
furono presumibilmente i primi a maneggiare utensili;
tuttavia non erano ancora abili cacciatori:
si cibavano infatti di piante selvatiche,
larve e degli animali uccisi da altri predatori.
Il primo cacciatore nella storia evolutiva dell’uomo,
seppur ancora in modo rudimentale,
fu presumibilmente l’homo erectus.
Questo passaggio fu favorito anche dalla scoperta del fuoco,
che rendeva più facile assimilare la carne grazie alla cottura.
Fu solo con le prime migrazioni che l’uomo inizio a sviluppare le sue capacità di predatore,
modificando la sua alimentazione in modo profondo e determinante.
Con la comparsa degli uomini di Neanderthal (circa 100.000 anni fa)
e degli uomini di Cro-Magnon- Sapiens (circa 40.000 anni fa) i nostri antenati,
tutti appartenenti al gruppo 0, divennero cacciatori
che si alimentavano principalmente di carne.
Iniziarono a cacciare in gruppi organizzati
e ben presto furono in grado di costruire armi e di utilizzare utensili.
Grazie alle nuove abilità acquisite,
gli uomini si posizionarono in cima alla catena alimentare.
Questa condizione permise inoltre all’uomo di riprodursi in modo più efficace:
l’alimentazione ricca di proteine gli forniva tutta l’energia di cui aveva bisogno per popolare il mondo,
e fu proprio in questo periodo che il gruppo sanguigno 0 raggiunse la sua massima espansione.
Iniziarono così anche le migrazioni di massa dall’Africa verso l’Europa e l’Asia,
alla ricerca di nuovi territori di caccia.
Durante i successivi 30.000 anni arrivarono in tutte le aree del pianeta,
con l’eccezione dell’Antartide, e le popolarono.
Le teorie dei gruppi sanguigni del dottor D’Adamo:
trovano riscontro nel fatto che ancora oggi il gruppo 0
è quello maggiormente diffuso nel mondo.
Attualmente i gruppi etnici più antichi come gli indiani peruviani,
Bororo del Brasile, Maya …sono tutti del gruppo 0
Le persone appartenenti al gruppo 0
hanno un sistema immunitario molto reattivo.
L’apparato digerente è robusto
e ha un ambiente interno acido in grado di tollerare un leggero stato di chetosi
(alterazione del metabolismo dovuta a una dieta ricca di proteine e grassi e povera di carboidrati).
Questa condizione risale ai tempi in cui l’uomo primitivo necessitava di molta energia
per sopravvivere in un ambiente estremamente ostile,
e permette al tipo 0 di metabolizzare meglio gli alimenti di origine animale.
Per mantenersi in salute necessita di un’alimentazione ricca di proteine animali,
verdure e legumi, abbinata a un programma di attività fisica intensa.
Non tollera bene prodotti caseari,
cereali contenenti glutine e alcuni legumi (ad es. lenticchie)
perché il suo organismo, pur essendosi evoluto,
non si è ancora adattato a questi alimenti.
Il gruppo 0 deve stare attento al glutine:
le sue lectine interferiscono con il metabolismo indebolendo l’attività dell’insulina;
questa reazione non causa soltanto un aumento del peso,
ma a lungo termine può sfociare in patologie più gravi,
come ad esempio il diabete.
È inoltre particolarmente vulnerabile nei confronti di malattie infettive come peste,
vaiolo, colera, tifo e malaria.
Per questa ragione i nativi americani, tutti di gruppo 0,
furono decimati dal tifo quando vennero a contatto con i primi coloni europei,
di gruppo A e B, portatori del virus.
Uno studio pubblicato anni fa sulla prestigiosa rivista scientifica:
“The Lancet” correlava la gravità dell’epidemia di colera osservata in Perù
alla grande diffusione del gruppo 0 tra la popolazione.
Molte città furono spopolate da questa malattia,
alla quale sopravvissero solo i soggetti più forti e quelli di gruppo A.
Come già accennato, il maggior responsabile dell’aumento di peso nel gruppo 0 è il glutine
contenuto nel germe di grano e, più in generale,
nei prodotti a base di frumento,
esso spinge il metabolismo in una direzione diametralmente opposta
a quella della chetosi.
Tuttavia, non è l’unico fattore che determina questo fenomeno.
Un altro elemento da tenere in considerazione sono le lectine di alcuni legumi
(ad esempio le lenticchie e i fagioli di Spagna),
dotate di un’alta affinità per il tessuto muscolare,
che lo rendono alcalino
e meno propenso ad accumulare energia.
In questo modo viene a mancare la condizione di leggera “acidità”
necessaria alle persone di gruppo 0 per metabolizzare gli alimenti in modo efficiente.
C’è infine un terzo fattore cui il tipo 0 dovrebbe prestare attenzione,
ed è la tendenza all’ipotiroidismo
(la tiroide non riesce a produrre la quantità di ormoni necessari
per far funzionare i processi metabolici a pieno ritmo).
Un valido aiuto per le persone di gruppo 0
che soffrono di questa condizione è lo iodio, contenuto nel pesce e nelle alghe,
che stimola la produzione di ormoni tiroidei.
Il segreto per trarre in positivo gli effetti dello stress
è racchiuso nel nostro gruppo sanguigno.
Il problema, infatti, non è rappresentato dallo stress in sé,
ma dal nostro modo di reagire alle situazioni stressanti:
ciascun gruppo sanguigno è capace di dominarle
utilizzando reazioni istintive programmate nel proprio DNA.
Le persone di gruppo 0:
tendono a reagire allo stress in modo rapido e istintivo,
proprio come i loro antenati cacciatori che in situazioni di pericolo dovevano agire molto in fretta.
Gli effetti dello stress si concentrano perciò nei muscoli.
Questo gruppo sanguigno
è infatti programmato per reagire alle situazioni stressanti
con una vera e propria esplosione di energia fisica che,
se correttamente indirizzata, può avere effetti estremamente positivi.
Se la persona di tipo 0 non riesce a rispondere allo stress nel modo che le è più congeniale,
rischia di accumulare energia in eccesso fino a raggiungere la cosiddetta fase di “esaurimento”;
tale condizione può portare al manifestarsi di sintomi psicologici come depressione,
affaticamento o insonnia e (se protratta a lungo termine)
a una maggiore sensibilità nei confronti di malattie infiammatorie e autoimmunitarie,
come l’artrite e l’asma.
Il modo migliore per scaricare tutta l’energia a disposizione
è sottoporsi a un esercizio fisico pesante.
Le attività migliori per il gruppo 0 sono pertanto:
aerobica, sollevamento pesi, arti marziali, jogging,
nuoto, tapis-roulant, step, ginnastica ritmica, bicicletta (o cyclette),
camminate, danza, pattinaggio.
L’idea che esista un collegamento tra gruppo sanguigno
e personalità è un’ipotesi affascinante cui si sono dedicati molti studiosi negli ultimi cento anni.
Al giorno d’oggi anche alcuni scienziati e psicologi occidentali,
tra cui il dottor D’Adamo, hanno condotto diversi studi
e riscontrato una certa affinità tra persone appartenenti allo stesso gruppo sanguigno.
Lo stesso dottor Mozzi, basandosi sulla sua esperienza,
ha delineato nel suo libro alcune caratteristiche comportamentali dei quattro gruppi;
queste osservazioni sono coerenti con gli studi condotti finora.
Secondo tali studi, ogni persona con sangue di gruppo 0
cela nella sua memoria genetica forza, resistenza, senso di autostima,
temerarietà, intuizione e ottimismo.
Questa è infatti l’eredità genetica dei primi uomini,
dotati di passione, energia, istinto di conservazione
e una grande fiducia in se stessi,
tutte qualità necessarie un ambiente ostile come il loro.
Altre caratteristiche di questo gruppo osservate nel tempo
sono la propensione al successo e le qualità per diventare un leader:
molti personaggi che hanno ricoperto un ruolo di potere nel panorama mondiale
appartengono al gruppo 0, tra i quali la maggior parte dei primi ministri eletti in Giappone.
LA DIETA ALIMENTARE CONSIGLIATA AL GRUPPO 0
Carne
Carne di manzo o vitello benefica per gruppo 0
Insieme a frutta e pesce, la carne è uno dei primissimi alimenti dell’uomo,
grazie alla caccia e successivamente all’allevamento.
Molto ricca di proteine e ferro,
anticamente costituiva l’alimento principale dei guerrieri
e dei governanti: per questo motivo veniva associata a potenza e forza fisica,
ed era un simbolo di legittimazione sociale.
La cultura monastica contribuì ad alimentare questa immagine associando
il digiuno dalla carne al concetto di “penitenza”.
Le diverse carni si possono suddividere in: carni rosse (bovini, ovini, equini),
carni bianche (pollame, coniglio, vitello) e carni nere (selvaggina).
Da preferire carne biologica proveniente da allevamenti all’aperto,
non intensivi, alimentati con fieno, erbe, cereali certificati.
· Benefici:
agnello, carne secca, carne salata, capretto, capriolo, cavallo, cuore e fegato (non di maiale), manzo, montone, vitello.
· Neutri:
anatra, coniglio, lepre, cappone, pollo, gallo, gallina, tacchino, fagiano, struzzo.
· Sconsigliati:
cinghiale, maiale (sia la carne sia i salumi), oca, carni affumicate.
Si consiglia di combinare la carne rossa con frutta e verdura,
ma non con cereali e latticini.
È valida anche la carne cruda di vitello,
cavallo e manzo.
E’ consigliato di non combinare diversi tipi di carne nello stesso pasto.
(esempio pollo con vitello)
Pesce, molluschi e affini
Tonno fresco, anche crudo, consigliato per tutti i gruppi
Tra i primi alimenti della Preistoria,
protagonista delle tavole greca e romana,
il pesce è un pilastro della nostra alimentazione.
Presso gli antichi greci,
il pesce era un alimento onnipresente nel mercato dell’agorà.
I romani lo conobbero relativamente tardi,
ma divenne presto uno dei cibi più costosi e ricercati tanto dai ricchi quanto dai poveri,
che raramente potevano permettersi la carne.
Svalutato durante il periodo del Medioevo,
tornò a essere ampiamente consumato con la scoperta dei metodi di conservazione.
È ricco di proteine, vitamine, sali minerali e omega-3,
che lo rendono preziosissimo dal punto di vista nutrizionale.
Da preferire pesce pescato o da allevamenti a mare aperto
· Benefici:
aringa, luccio, merluzzo, nasello, pagello, persico, pesce spada, ricciola, salmone non affumicato, sardina, sgombro, sogliola, storione, trota iridea.
· Neutri:
acciuga, anguilla, aragosta, branzino, calamaro, carpa, cernia, coregone, cozze, gamberi, granchio, lumache di terra (soprattutto Helix Pomatia), orata, ostrica, pangasio, passera di mare, rane, tonno, triglia, trota salmonata, vongole.
· Sconsigliati:
aringhe affumicate o in salamoia, caviale, palombo, pesce gatto, polpo, salmone affumicato, seppie.
Se si consuma pesce in scatola,
è preferibile comprarlo al naturale.
Evitare di prepararlo fritto,
impanato o affumicato e di combinarlo con latticini.
Una valida alternativa è il pesce crudo
(salmone, pesce spada, tonno, ecc.).
Latte e derivati:
Soia e derivati, Uova
Latte di mandorle una buona alternativa
I latticini (o prodotti caseari),
la soia e le uova sono alimenti consumati dall’uomo sin dall’antichità.
Gli Egizi furono il primo popolo nella storia a utilizzare l’incubazione artificiale delle uova
nell’allevamento di polli e il procedimento per la produzione di formaggi di pecora
è menzionato già da Omero nell’Odissea.
Le uova costituiscono una buona fonte di proteine,
vitamine e ferro, molto utile per rendere più varia l’alimentazione.
La dieta del gruppo sanguigno
consiglia prevalentemente latte di origine vegetale.
Se non si hanno patologie gravi,
saltuariamente con grande moderazione, latticini di pecora e di capra, mozzarella e ricotta vaccina magra.
Importante verificare sempre la propria tolleranza alla soia e assicurarsi che non contenga OGM.
· Benefici:
uova
· Neutri:
feta (formaggio fresco greco di pecora e capra), formaggio di capra,
mozzarella di latte vaccino e di bufala; bevande a base di soia,
formaggi di soia (tofu) senza glutine, yogurt di soia.
· Sconsigliati:
tutti gli altri latticini, specialmente quelli grassi e stagionati, latte, yogurt e gelato.
Quantità di uova consigliata:
da 2 a 5 alla settimana, meglio se à la coque,
in camicia o strapazzate.
Evitare le uova fritte in olio o burro.
Per il gruppo 0 il dottor Mozzi non consiglia le uova sode.
In particolare se non consumati subito dopo la cottura
Si consiglia di limitare il più possibile il consumo di latte e derivati;
in caso di tumori all’utero, all’ovaio, alla mammella e alla prostata,
il dottor Mozzi raccomanda di evitarli del tutto.
E’ consigliato non combinare i derivati del latte con carne,
pesce, legumi e cereali
Oli e grassi
Olio di vinacciolo molto consigliato dal dottor Mozzi
Gli oli e i grassi vegetali sono sostanze liquide o solide estratte da semi o frutti.
Il più diffuso, l’olio d’oliva, è diventato famoso grazie agli antichi Greci;
ma la sua terra d’origine è la Siria, da cui si diffuse per merito dei Fenici.
Il commercio di olio era uno dei più importanti durante l’Impero romano:
era utilizzato per la cucina, la cosmesi e la cura del corpo.
Nel Medioevo l’olio era usato principalmente per le funzioni religiose,
molto raro e prezioso, tanto da essere usato spesso al posto del denaro contante.
Esistono però molte altre varietà di questo alimento,
meno conosciute ma altrettanto valide; ad esempio l’olio di vinacciolo,
di semi di zucca, di canapa sativa e tanti altri.
Da preferire oli certificati e garantiti puri possibilmente spremuti a freddo
· Benefici:
olio di vinacciolo (semi di uva), olio di lino, olio di riso, olio di semi di zucca.
· Neutri:
burro (meglio se consumato d’inverno e in piccole quantità), Olio di fegato di merluzzo, olio di sesamo, olio di girasole, olio di semi di canapa sativa, olio extra vergine d’oliva, olio di oliva, olio di soia.
· Sconsigliati:
olio di arachidi, olio di mais.
Si consiglia di consumare olio e burro crudi,
direttamente nel piatto, piuttosto che cuocerli o friggerli; non eccedere nell’uso.
Semi e frutta secca
Le mandorle molto consigliate al gruppo 0
La frutta secca è una grande fonte di proteine,
rivalutata ai giorni nostri come indispensabile per un’alimentazione equilibrata e salutare.
Presso i popoli antichi le noci simboleggiavano il matrimonio,
e prima delle nozze era tradizione spargerle sul pavimento della casa del futuro marito.
In epoca cristiana gli alberi di noci,
nocciole e mandorle simboleggiavano la Chiesa e la Provvidenza;
secondo alcuni studiosi, le fasi di sviluppo di questi frutti rappresenterebbero l’incarnazione di Cristo
e il mistero della santissima Trinità.
Prima di mangiare frutta secca zuccherina (prugne, fichi, uvetta, datteri, ecc.),
è preferibile controllare che non sia trattata e non contenga zuccheri aggiunti
· Benefici:
noci, semi di zucca.
· Neutri:
castagne, mandorle, nocciole, noci di Macadamia, noci pecan, pinoli,
semi di canapa sativa, semi di sesamo, semi di girasole, burro di mandorle,
burro di nocciole, burro di sesamo (Tahini).
· Sconsigliati:
anacardi, arachidi, burro di arachidi, noci del brasile, pistacchi, semi di papavero.
Evitare di consumare le castagne durante l’estate e di abbinarle a cereali e latticini.
In caso di difficoltà di digestione delle mandorle,
è possibile provare le mandorle sbucciate.
Si sconsiglia di consumare quantità eccessive di frutta secca,
in particolare durante l’estate.
Legumi
I ceci molto consigliati dal dottor Mozzi al gruppo 0
I legumi sono i semi commestibili delle piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose o Fabaceae.
La loro coltivazione, la preparazione e il consumo risalgono a circa 20.000 anni fa
e sono documentati sin dall’antichità in numerose opere,
tra cui l’Iliade di Omero e l’Antico Testamento.
Sono tra gli alimenti più diffusi del mondo,
grazie all’alto contenuto di proteine.
Questa caratteristica fece sì che anticamente venissero soprannominati “carne dei poveri”
e ancora oggi sono la principale fonte di proteine nei Paesi in via di sviluppo.
Alimenti energetici, a basso contenuto di grassi,
ricchi di calcio e fibre, sono una fonte di nutrimento fondamentale per una vita attiva,
sana ed equilibrata.
Da preferire le varietà antiche coltivati biologicamente
· Benefici:
azuki (soia rossa), fagioli dell’occhio.
· Neutri:
borlotti freschi, ceci, cicerchie, fagioli cannellini,
fagioli neri e rossi, fagiolini, fave, lupini, piselli,
soia gialla e verde, taccole.
· Sconsigliati:
borlotti secchi, fagioli bianchi di Spagna,
lenticchie e lenticchie rosse.
Evitare combinare i legumi con latticini,
frutta e cereali; meglio abbinarli a carne, pesce,
uova e verdure.
Evitare anche di bere bevande zuccherate,
come il vino, perché possono creare fermentazione nello stomaco.
Anche se la soia è compresa tra gli alimenti “consigliati”,
certe persone non la tollerano.
Conviene sempre verificare la reale tollerabilità.
Esistono almeno tre tipi di soia: gialla, verde e rossa.
E’ consigliato di non combinare diversi tipi di legumi nello stesso pasto.
(esempio ceci con fagioli).
Cereali e simili
La quinoa è una buona alternativa al frumento
I cereali (da Ceres, Cerere, dea romana dell’agricoltura)
sono un gruppo di piante, appartenenti alla famiglia delle Graminaceae,
i cui frutti possono essere macinati per ricavare farine.
Sono probabilmente i primi prodotti alimentari coltivati nella storia dell’uomo,
che li ha apprezzati da subito per il loro grande valore nutritivo ed energetico.
Alcune tracce ritrovate in Francia testimoniano la presenza di coltivazioni d’orzo
risalenti a circa 10.000 anni fa.
Oggi la produzione mondiale dei cereali principali (riso, mais, frumento)
supera complessivamente un miliardo di tonnellate.
Nella dieta del gruppo sanguigno si consiglia principalmente il consumo di cereali
o piscereali come la quinoa che non contengano glutine.
Da preferire le varietà antiche coltivate biologicamente
· Benefici:
NN
· Neutri:
amaranto, grano saraceno, miglio, quinoa,
riso (bianco, rosso, nero, selvaggio, integrale, semi integrale e soffiato),
farina di riso, tapioca.
· Sconsigliati:
avena, crusca di grano e germe di grano, couscous, farro,
fecola di patate, frumento (farina di frumento duro e tenero, pane e pasta),
kamut, mais, amido di mais, pop corn, orzo, orzo perlato, segale e pane di segale,
seitan, semola di grano duro.
Il dottor Mozzi consiglia di evitare farinacei e cereali a cena,
soprattutto con l’avanzare dell’età: tendono ad alzare il colesterolo,
la glicemia, la pressione e il peso.
Inoltre consiglia di evitare tutti i cereali in casi di gravi patologie
o malattie autoimmuni.
Gallette o cracker di quinoa, di riso e miglio,
di grano saraceno si possono mangiare; fare attenzione che non contengano zucchero.
Evitare il grano saraceno in estate.
Il pane di riso, di miglio, di quinoa o di grano saraceno è consentito,
senza accedere.
Si consiglia di sostituire la polenta di mais con quella di grano saraceno,
di miglio o di farina di castagne (non d’estate).
Quinoa:
se ne sconsiglia il consumo alle madri in allattamento
e ai bambini sotto i due anni di età.
Assicurarsi che sia ben cotta,
anche sotto forma di pasta.
E’ sconsigliato combinare cereali,
in particolare riso e miglio, con latticini, frutta, legumi,
zuccheri, bevande zuccherate; meglio abbinarli a carne,
pesce, uova e verdure.
Sconsigliato anche il consumo di riso insieme a vino,
pomodoro, limone e zucca.
Ortaggi
Broccoli un’ortaggio consigliato per tutti i gruppi
Gli ortaggi sono i prodotti della coltivazione dell’orto,
raccolti e coltivati dall’uomo sin dalla Preistoria
e hanno avuto un’importanza fondamentale
e costante in tutta la storia dell’umanità.
Apicio, il più famoso gastronomo della Roma imperiale,
dedicò un intero volume della sua opera, “De Re Coquinaria”,
alla coltivazione e alle tecniche di cottura delle verdure.
Molto ricchi di acqua, fibre e vitamine,
gli ortaggi costituiscono una base indispensabile per una corretta alimentazione
in base al gruppo sanguigno.
Appartengono a numerose famiglie botaniche:
possono essere frutti, foglie, radici, tuberi o bulbi.
Da preferire quelli coltivati biologicamente e di stagione
· Benefici:
alghe marine, bietole (erbette e coste), broccoli, carciofi,
cavolo verza, cicoria (spadona da taglio, bianca di Milano,
pan di zucchero, cicoria belga witloof, catalogna e altre varietà di cicoria),
cipolla, pastinaca, patate dolci bianche e rosse, porro, spinaci,
tarassaco, zucca.
· Neutri:
asparagi, barbabietola rossa, carota, cavolo cappuccio, cerfoglio,
cetriolo, daikon (rapanello bianco lungo), finocchio, funghi: porcini,
cantarelli (finferli o gallinacci), mazze di tamburo e orecchiette;
germogli di soia, indivia scarola, indivia riccia, lattuga, olive verdi, peperone,
pomodoro, prezzemolo, radicchio, ravanello, rucola, scalogno, sedano,
tartufo nero e bianco, topinambur, zenzero, zucchine.
· Sconsigliati:
alfa-alfa (germogli di erba medica), cavolfiore, cavolini di Bruxelles,
cavolo rosso, champignon, mais in chicchi, melanzana, olive nere, patata.
Funghi
le varietà di funghi sono molte e variano a seconda del clima e della latitudine.
Sono l’alimento che assorbe maggiormente le radiazioni nucleari
e sono da consumare con grande cautela.
Evitare di consumarli impanati e fritti, meglio trifolati.
Il dottor Mozzi ne sconsiglia l’uso alle persone che soffrono di epatite o,
in generale, di problemi al fegato.
È meglio evitare l’aglio
se si manifestano infiammazioni all’apparato digerente.
Attenzione alla cipolla:
con l’avanzare dell’età può essere difficile digerirla.
È preferibile non eccedere nell’uso del prezzemolo,
utilizzarlo crudo e mai in gravidanza.
Alle persone che hanno subito l’asportazione della cistifellea,
il dottor Mozzi raccomanda di evitare carciofi, lattuga e spinaci.
Frutta
I fichi sono uno dei frutti più antichi
Il frutto è la parte della pianta che ne contiene i semi,
li protegge e contribuisce alla loro diffusione.
È stato uno degli alimenti fondamentali delle prime tribù nomadi preistoriche
molto prima dello sviluppo dell’agricoltura.
La tecnica dell’innesto degli alberi da frutto fu inventata in Cina circa 12.000 anni fa
per la coltivazione di agrumi.
Dall’Asia queste conoscenze arrivarono in Grecia
(dove furono applicate ad altri alberi da frutto)
e successivamente nel resto dell’Europa.
La frutta fresca, con il suo contenuto elevato di acqua,
sali e vitamine, è molto importante per mantenere l’equilibrio dell’organismo.
Da preferire l’uso di frutta biologica di stagione,
preferibilmente d’estate.
· Benefici:
Benefici: fico (fresco e secco),
prugna (fresca e secca).
· Neutri:
albicocche, ananas, anguria, banane, cachi, cedro, ciliegie,
datteri, fichi d’India, kiwi, lampone, limone, mango, melograno,
mela, melone giallo, mirtilli, papaia, pere, pesche, pesche noce,
pompelmo, ribes nero e rosso, sambuco, uva bianca e nera, uva spina,
uva sultanina.
· Sconsigliati:
arance, avocado, fragole, mandarini, melone,
more, noce di cocco, rabarbaro cinese, mandarancio.
Consumarla da sola o in pasti a base di carne,
pesce, uova o semi oleosi.
Per il fruttosio è preferibile non abusarne:
può causare problemi articolari.
Il dottor Mozzi limita o non consiglia il consumo di frutta
a chi ha patologie gravi o malattie autoimmuni come la Lupus,
Artrite reumatoide, Fibromialgia Raccomanda,
a coloro che manifestano segni d’intolleranza verso le pesche o altra frutta,
di astenersi completamente dal consumarle.
Si consiglia di mangiare le marmellate da sole (come spuntino)
o abbinate a proteine (carni bollite consentite od omelette),
e di evitarne l’abbinamento con cereali e farinacei.
Prima di consumare frutta secca zuccherina (prugne, fichi, uvetta, datteri, ecc.)
è bene controllare che non sia trattata e non contenga zuccheri aggiunti.
Succhi di frutta
· Benefici:
ananas, ciliegia, prugna.
· Neutri:
albicocca, carota, mirtilli, pompelmo, uva.
· Sconsigliati:
arancia, mela.
È meglio evitare i succhi di frutta in inverno.
Spezie e simili
Le spezie sono sostanze di origine vegetale,
provenienti soprattutto da paesi tropicali,
usate per insaporire cibi e bevande.
In passato avevano anche utilizzi farmaceutici: già nel 2600 ?
gli Egizi davano cibo speziato ai loro operai per proteggerli dalle epidemie.
Fin dall’antichità il commercio delle spezie era molto sviluppato:
i Romani spendevano somme considerevoli per acquistarle,
in particolare cannella e chiodi di garofano.
Considerate una merce preziosissima nel Medioevo,
venivano usate nei banchetti dei nobili che volevano ostentare ricchezza.
Oggi da noi sono relativamente poco utilizzate,
mentre in India soddisfano fino all’8% del fabbisogno giornaliero di vitamine,
minerali e aminoacidi.
· Benefici:
curcuma, curry, pepe di cayenna.
· Neutri:
alloro, aneto, anice, basilico, bergamotto, cerfoglio, chiodi di garofano,
coriandolo, cumino, dragoncello, erba cipollina, finocchio (semi),
lievito di birra, menta, miso di soia, paprika, pepe nero, peperoncino,
rosmarino, salvia, sale, santoreggia, senape senza aceto, tamari (salsa di soia),
timo, zafferano.
· Sconsigliati:
Aceto (balsamico, di mele e di vino bianco e rosso),
cannella capperi (in particolare quelli sott’aceto), ketchup,
glutammato, noce moscata, pepe bianco, senape con aceto,
vaniglia.
Evitare tutti i tipi di dado per brodo che contengono glutammato.
La paprika, il pepe nero e il peperoncino
sono da usare con moderazione.
Dolci e dolcificanti
Lo zucchero di barbabietole
I dolcificanti sono sostanze, naturali o artificiali,
usate per addolcire il sapore degli alimenti.
I più antichi dolcificanti naturali sono il miele e lo zucchero.
Alcune pitture rupestri scoperte in Spagna
testimoniano che l’uomo iniziò a raccogliere il miele circa 10.000 anni fa,
mentre l’allevamento di api vero e proprio fu inventato dagli antichi Egizi intorno al 2400 a.C.
La canna da zucchero, originaria dell’Asia orientale e delle isole del Pacifico,
fu esportata in Egitto e nei paesi arabi nel III secolo a.C.;
da lì, nel corso dei secoli, arrivò nella Spagna meridionale e successivamente in tutta l’Europa.
Oggi esistono molti dolcificanti naturali, dalle proprietà depurative ed energizzanti.
· Benefici:
carruba.
· Neutri:
bevande a base di riso, bevande a base di miglio, melassa,
latte di mandorle, miele (non d’arancio o d’eucalipto),
sciroppo d’acero, zucchero di barbabietola,
zucchero di canna, cioccolato fondente.
· Sconsigliati:
aspartame, caramelle, chewing-gum, dolcificanti sintetici,
dolci senza zucchero, fruttosio, maltodestrine, malto di mais,
malto di cereali contenenti glutine, sciroppo d’agave, xilitolo.
Utilizzare con molta cautela le bevande a base di cereali.
I cosiddetti “dolci senza zucchero” non esistono;
anche se non contengono saccarosio, contengono altri tipi di zucchero,
come glucosio, fruttosio, maltosio, xilitolo, ecc.
È meglio consumare il miele abbinandolo a proteine,
oppure sciolto in una bevanda calda lontano dai pasti.
Lo zucchero di canna viene estratto dalla canna da zucchero,
e appartiene alla famiglia delle graminacee.
Chi ha problemi con le graminacee o con i cereali è meglio evitarlo.
Il dottor Mozzi, come meno peggio, consiglia lo zucchero di barbabietole bio.
Conserve e salse
I gruppi 0 e AB sono quelli che tollerano bene i pomodori
Le salse sono preparazioni, dolci e salate,
che hanno lo scopo di legare tra loro più sapori
e fare da accompagnamento per varie preparazioni.
Erano conosciute già nelle civiltà egizia, sumera e romana
(il gastronomo Apicio parla largamente dell’uso di salse nella cucina di Roma),
ma si diffusero largamente solo nel Medioevo:
Guilliaume Tirel ne trattò la preparazione nell’opera culinaria “Le Viandier”.
Le conserve alimentari sono ortaggi di tutti i tipi,
conservati secondo varie ricette in modo da poter essere consumati anche fuori stagione.
Le conserve sono state preparate in casa sin dai tempi antichi,
fino alla rivoluzione industriale del XIX secolo e alla nascita delle industrie alimentari.
Benefici:
NN
· Neutri:
salse a base di carciofo, olive verdi, pomodoro, prezzemolo e peperoncino;
pesto di basilico senza formaggio, maionese fatta con oli tollerati,
marmellate di frutta consentita.
· Sconsigliati:
ketchup, pesto di basilico con formaggio, salse a base di melanzane e di olive nere,
salse che contengano aceto di ogni tipo e/o panna.
Da preferire quelle naturali senza conservanti o additivi chimici.
Bevande
Camomilla un’ottima tisana
Tutti i popoli, sin dai tempi più antichi,
hanno storia e tradizioni uniche per quanto riguarda il consumo delle bevande.
Presso gli Egizi, le più diffuse erano invece il latte (di mucca, pecora e asina),
la birra, il vino e altre bevande alcoliche,
ottenute mediante la fermentazione di frutta e bacche.
Ma la più consumata bevanda di tutti i tempi,
a parte l’acqua, è probabilmente il the: già diffuso in Cina,
India e Giappone 5.000 anni fa, fu importato in Europa nel XVII secolo.
Per molto tempo fu considerato un bene di lusso,
insieme ad altre bevande esotiche come il caffè e la cioccolata,
finché gli Illuministi non ne lanciarono la moda diffondendoli tra le classi popolari durante la Rivoluzione.
· Benefici:
acqua naturale (non fredda), caffè di cicoria, tiglio.
· Neutri:
birra (non di mais o frumento, meglio di riso), camomilla,
the verde molto leggero, vino bianco, vino rosso.
· Sconsigliati:
bibite dietetiche, gassate o a base di cola, caffè, caffè al ginseng,
caffè d’orzo, sidro, superalcolici, tamarindo, the bianco, the nero,
the deteinato.
È preferibile evitare le bevande troppo concentrate,
meglio quelle leggere e diluite.
Si consiglia di consumare il the verde con cautela
e di evitare il the nero (quello fermentato che si trova comunemente in commercio).
Il dottor Mozzi consiglia di bere l’acqua di cottura delle verdure consigliate,
ben calda, prima dei due pasti.
Vino: è meglio bere quello senza solfiti aggiunti,
preferibilmente non la sera.
Si può usare al posto dell’olio per cucinare.
E’ meglio non combinare il vino,
o bevande che contengono zuccheri,
con pasti a base di cereali o legumi.
Erbe e piante
Rosa canina per rafforzare il sistema immunitario
Le erbe aromatiche sono piante che possono essere coltivate o crescere selvatiche.
Molto utilizzate sin dal paleolitico come rimedi officinali,
presso gli Egizi erano considerate messaggere delle divinità
e impiegate nell’imbalsamazione dei defunti.
Uno dei più antichi manuali sui rimedi officinali
è originario della Cina e risale al 2700 a.C.
I rimedi più usati in Cina erano a base di canfora,
canapa, olio di ricino e rabarbaro.
Oggi sono impiegate principalmente in cucina per insaporire,
in profumeria, nell’industria chimica e in erboristeria.
Sia il dottor Mozzi che il dottor D’Adamo consigliano infusi
ed estratti di erbe adatte al proprio gruppo sanguigno
per stimolare il sistema immunitario.
· Benefici:
camomilla romana, fieno greco, gelso, luppolo, menta piperita,
olmo, passiflora, propoli (resina prodotta dalle api), rosa canina,
tarassaco, tiglio, zenzero.
· Neutri:
biancospino, calendula, camomilla, ginseng, radice di liquirizia,
erba gatta, prezzemolo, salvia, sambuco, semi di finocchio, timo.
· Sconsigliati:
achilea, alfa-alfa (germogli di erba medica), aloe, bardana, barbe di granoturco,
echinacea, eucalipto, erba di san Giovanni (iperico), fragola, genziana, rabarbaro cinese,
senna, trifoglio rosso o dei prati.
Verificare sempre su se stessi ogni alimento.
La dieta consigliata dal dottor Mozzi e D’Adamo fornisce le linee-guida generali
per ogni gruppo sanguigno, ma non esiste una regola precisa e assoluta,
poiché ogni persona costituisce un mondo a sé.
È fondamentale ascoltare il proprio corpo e le sue reazioni a ciascun alimento,
per imparare a conoscere le proprie necessità individuali.
Le informazioni presenti in questa pagina sono contenute nei libri
“L’alimentazione su misura” del dottor Peter J. D’Adamo,
ideatore della dieta del gruppo sanguigno, e “La dieta del dottor Mozzi.
Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari” del dottor Piero Mozzi che,
grazie alla sua ricerca pluriennale, ha fatto conoscere
e diffondere in Italia la dieta del gruppo sanguigno.
Maggiori informazioni potete trovarle
nei libri del dottor Mozzi e D’Adamo