Eufrasia
Eufrasia

E’ una pianta che conosce un largo e diffuso uso popolare nel trattamento delle affezioni oculari, uso che è comune a vari paesi europei, come si può desumere dal nome popolare attribuito all’Eufrasia.
Nome comune: Eufrasia
Francese: Euphraise; Casse-lunette
Inglese: Euphrasy; Eyebright
Famiglia: Scrofulariaceae
Parte utilizzata: la pianta fiorita
Costituenti principali:
numerosi iridoidi: aucubina, catalpolo, eufroside, ixoroside ecc.
lignani; glicosidi fenilpropanici; flavonoidi (glicosidi di quercetina e apigenina).
tannini (acido eufrasiotannico); acidi-fenoli.
Attività principali: amaro-tonica; astringente ed antiinfiammatorìa; antisettica oculare.
Impiego terapeutico: raucedine, tosse; congiuntiviti, blefariti, orzaiolo ecc. (uso topico).
Di gusto spiccatamente amaro, era impiegata in passato come pianta eupeptica e digestiva. Attualmente tale indicazione è desueta, mentre la pianta rientra ancora nella formulazione di preparati impiegati in caso di tosse e raucedine.
L’uso topico si deve alle proprietà astringenti, antiinfiammatorie e antibatteriche sostenute in particolare dalla presenza di iridoidi, flavonoidi e tannini..
Anche la vantata attività antiallergica sarebbe giustificata dalla presenza dell’aucuboside.
L’Eufrasia può essere vantaggiosamente utilizzata in collutorio o suffumigi per lenire le mucose infiammate o ulcerate (afte, mal di gola ecc.) In caso di coriza, raffreddore da fieno, rinorrea (“goccia al naso”) contribuisce notevolmente a diminuire la secrezione fino a bloccarla.
Curiosità:
L’uso nelle affezioni oculari si baserebbe sulla teoria della signatura (Paracelso) in virtù dell’occhio che appare sul fiore.
La pianta non viene citata dagli Antichi. È segnalata per la prima volta da S. Hildegarda che la consiglia nelle ferite e non per la cura degli occhi.
Nome botanico latino. Euphrasia officinalis. L.
Famiglia botanica. Scrofulariacee.
Significato del nome. Dal greco eufrasia: benessere, piacere; per fare allusione alle proprietà della pianta o al suo elegante portamento.
Nomi internazionali. It.: Eufrasia. Fr.: Euphraise officinale. Ingl.: Eyebright. Ted.: Steifer Augentrost. Sp.: Eufrasia.
Nomi dialettali. Ocularia, Eufragia, Luminella, Erba per i oeggi, Seghèrsola selvatica, Brusafèr, Ocialina, Pajanine, Sarasin di prad, Sarasin salvadi, Eufraggiu, Fragiu, Oftalmica, Erba dei miopi, Rompi-occhiali.
Descrizione botanica. Erba annua dal fusto diritto, cilindrico, ramoso snello, alta 25-35 cm., foglie opposte, denticolate, ovate, piccole. Fiori bianco-giallicci, con striature viola in grappoli irregolari d’estate, capsula compressa, oblunga e semi grigiastri rugosi. Appartiene alla famiglia delle Scrofulariacee.
Dove si trova. Terreni incolti, pascoli, prati, boschi, dal piano fino alle zone montane superiori dell’Europa, Canadà, Australia. Rara nel meridione.
Parti usate. La pianta intera fiorita.
Fioritura. Maggio – ottobre.
Tempo balsamico. Luglio – ottobre.
Corrispondenza astrologica. Leone, Cancro e Vergine. Sole. Influenza secondaria: Luna, Marte e Mercurio.
Composizione chimica. Olio essenziale, olio fisso, resina, una sostanza amara, acido eufrasiotannico, rinantina (glucoside), sali minerali, una sostanza colorante, cera, gomma.
Azione farmacodinamica. Antiflogistica, oftalmica, astringente, eupeptica, tonica.
Applicazioni terapeutiche. Blefaroftalmia, bronchite umida, chemosi, cheratite ulcerosa, corizza, egilope, faringite, fotofobia, irite, itterizia, miopia, oftalmia dei neonati, oftalmodinia, rinite, sinusite.
Preparazioni e dosi. Riassunto.
Uso interno: decotto 2-3 gr. della pianta per 100 gr. d’acqua. Bere 2-3 tazzine.
Tintura: 1-5 gocce anche 20 nei raffreddori. In generale 15-30 gocce, 2-3 volte.
Polvere: 2-4 grammi
Uso esterno: Acqua distillata: 2-3 tazzine per lavande oculari. Come collirio oftalmico, infuso10 gr. della pianta intera fiorita e gr. 100 di acqua distillata in lavaggi, compresse per acuire la vista, negli arrossamenti delle congiuntiviti, spurghi. Stesso infuso come colluttorio e vulnerario.
Cura delle malattie
Infuso.
Malattie degli occhi – miopia – debolezza della vista – infiammazione degli occhi – fotofobia.
Lavaggi con gr.10 di foglie e fiori in un litro d’acqua bollente. Riposo 25 minuti. Filtrare bene per non fare andare dei corpuscoli negli occhi e lavarsi gli occhi con questo infuso tre volte al giorno; oppure fasciare gli occhi con una pezzuola inzuppata del suddetto infuso e tenerlo sugli occhi chiusi per tutta la notte. Per lo stesso effetto, bere l’infuso in ragione di 20 gr. della pianta per 1 litro di acqua bollente. Riposo 25 minuti. Colare e bere nella giornata da 2 a 4 tazzine.
Tintura.
Sinusite – raffreddore di testa.
Somministrare da 20 a 30 gocce di tintura della pianta.
Polvere.
Digestioni difficili.
Una punta di coltello di sommità fiorite polverizzate in un cucchiaio di latte, brodo o acqua all’inizio dei pasti.
Tratto Grande Erbario Medicinale
di Tommaso Palamidessi
Eufrasia – Euphrasia officinalis
Habitat: prati e pascoli dal piano alle zone montane.
Quando l’estate sta cedendo il posto al calmo autunno, nella solenne maestà delle vallate alpine è tutto un fiorire di eufrasie, un delicato candeggiare di corolle. Fiori dai colori tenui, impalliditi, quasi un ultimo sorriso della natura prima del lungo sonno invernale. Fiori che crescono su leggiadre pianticelle, non più alte di un palmo da terra, con un unico fusto che può, talvolta, incespugliarsi se il nutrimento è abbondante.
La virtù specifica dell’eufrasia è di essere oftalmica, gode, cioè, del privilegio di mantenerci il dono prezioso della vista e di essere il rimedio sovrano per ogni forma di infiammazione o di irritazione di quei delicati organi che sono gli occhi, da noi, troppo spesso trascurati da un punto di vista igienico, a differenza di altri organi o parti del nostro corpo.
Il pulviscolo così dannoso agli occhi che ormai ci circonda un po’ dovunque, lo sfruttamento al quale sottomettiamo giorno e notte questi organi così delicati, richiedono, oggi più di ieri, cure e norme igieniche periodiche, se non proprio quotidiane. E per far questo ci viene in aiuto l’eufrasia. Lavaggi ed impacchi di infuso di eufrasia riposano, puliscono, tonificano gli occhi. Si prepara versando un litro di acqua bollente su dieci grammi di erba secca, si filtra e si usa una volta che sia raffreddato.
Questa cura sarà più completa, se si inserirà negli occhi un pizzico di eufrasia secca, finemente polverizzata.
Pari risultati igienico-curativi si ottengono con il decotto arabo che serve, inoltre, egregiamente per eliminare quelle antiestetiche borse sotto gli occhi, denuncia troppo evidente del volgere degli anni. Si mescolano assieme a 5 grammi di eufrasia, 5 di fiori di lavanda, 5 di petali di rose rosse e 5 di petali di garofano. Si prende un cucchiaio di questa miscela di erbe secche e si fa bollire per un minuto in un quarto di litro d’acqua, si lascia riposare per una mezz’ora e si filtra con una tela. Con il decotto così ottenuto si fanno lavaggi più volte al giorno, completandoli con impacchi di compresse di garza imbevute del decotto stesso.
Congestioni, stanchezza, lacrimazioni, eccessiva sensibilità alla luce, congiuntiviti, eriti e, ripetiamo, le antiestetiche borse sotto gli occhi ben presto faranno la loro scomparsa.
Questa cura esterna può essere sempre completata bevendo una tazza al giorno del decotto sopra descritto: miopi e bimbi dagli occhi deboli ne trarranno benefici insperati ed inaspettati.